Sono in un mondo a volte
quieto… dopo due giorni
di vento onde e pioggia, una serata tranquilla; Kitalpha
alla fonda è
sensibile e dondola contenta, sul suo
baricentro,
spostando leggermente la poppa qua e là sormontando
le onde create dal vento di SW. Il cielo è limpido
grazie al vento che ritornerà questa notte, Il
sole al tramonto regala i soliti splendidi colori che arrivano
all'azzurro intenso per finire a
toni sempre più scuri guardando verso il sorgere di tutti gli astri più
illuminati. Intorno a noi (io e Kit) altre barche all’ancora, anch'esse immobili e ben illuminate dalle luci di fonda. In
lontananza verso terra toscana qualche altocumulo
silenziosamente lampeggia; la radio di bordo a quest’ora
trasmette musica per tutti i gusti, mi sembra adatta al momento.
La sera , come le altre è fresca, nel pozzetto ben protetto una
coperta di felpa sulle spalle non mi spiace. Le luci di terra si
riflettono sempre più ondeggianti nell’acqua ormai nera. Fari
di macchine percorrono veloci la costa verso Porto Azzurro ove
nella piazza illuminata a giorno si svolgono gli intrattenimenti
per gli ospiti estivi, il paese è tutto in fermento ma dalla mia
sensibile postazione solo la natura si fa sentire. Nei giorni
scorsi è passata una veloce perturbazione, ha lavato
ben bene la
barca, ho chiuso la copottina del pozzetto e pensato a quelli
di altre imbarcazioni:: se escono da
sottocoperta devono essere sempre con la
cerata, in questi anni non l’ho mai usata, quando c’è vento
pioggia e onda è comodo poter stare in pozzetto asciutti a
controllare la tenuta dell’ancora o delle
altre imbarcazioni. Oltre i 25 nodi si è in stato di allerta
anche se qua il fondale è buon tenitore ma essere appesi alla
catena e al giunto con l’ancora c’è sempre un po’ di pensiero e
si attende che passi presto.
Dopo il periodo trascorso in cantiere a Rio
Marina Kit nuovamente in acqua ma con la carena ben pulita
naviga agile e veloce; dopo aver imbarcato Guido, un amico in
ferie con i suoi cari, ci siamo trasferiti nelle baie
di
capo d’Efola; il fiocco Genoa ben gonfio dal vento di Scirocco
ci spingeva a Nord verso Capo Vita, appena doppiato con vento al
traverso diamo aria anche alla Randa,
mettiamo in
padella dei gamberoni freschi con del sugo piccante stappiamo
del buon vino, mentre Kit sottovento all’isola procedeva
anch’essa contenta ad oltre 7 nodi. E’ stata anche l’occasione
per trascorrere un paio di giorni in compagnia dei famigliari
di Guido e conoscere meglio un bel luogo, con
baie
contornate da una lussureggiante flora marittima. E’ stata
anche l’occasione di calare in mare il mio nuovo tender e
fuoribordo Mercury da 2.5CV; non l’avevo ancora messo in moto,
mi accorgo della presenza dietro di me della motovedetta dei
Carabinieri i quali gentilmente mi chiedono i documenti e
l’assicurazione del fuoribordo…Aia…in tanti anni di navigazione
mi hanno controllato i documenti una volta…sono sempre stato in
regola ma lì... l’assicurazione di quel microscopico fuoribordo non
poteva esserci. Si ho avvisato l’assicurazione, a bene all’ora
verbale da cento euro ed evitiamo il sequestro, poi se non è
così ottocento euro, meno male che è amministrativa, mi costa
quanto il fuoribordo. Ripresomi dalla batosta, ho fatto in
tempi brucianti l’assicurazione e avvilito anche per mia colpa
mi sono ripromesso di essere più diligente … Pensare che a
Catania mi avevano offerto un fuoribordo usato ma dico: ha il
certificato del motore? Certificato, no a cosa ti serve… fortuna non l’ho
comprato.
Nella breve navigazione lungo costa, da Capo d’Efola a
Portoferraio una leggera brezza mattiniera mi fa avanzare piano
piano, in altri tempi avrei acceso il motore ma adesso non c’è
nessun motivo per il quale dovrei arrivare prima anzi, così è
più fresco che stare alla fonda. Il fiocco Genoa, la grande vela
di prua ombreggia tutta la barca, ogni tanto guardo in avanti
per evitare le piccole boe messe dai pescatori. Nuvole di bel
tempo annunciano un’altra giornata calda e umida, scenderò
stasera a terra a far rifornimento di toscani...
Mi attacco ad uno dei tanti gavitelli a Sud del porto, la mia
tecnica di aggancio ormai collaudata funziona sempre. Rimango
qualche giorno al sicuro mentre passa una perturbazione da 30-35
nodi, scendere a terra con il mio piccolo tender è meglio di no
ma passerà presto e due giorni di clausura dovrebbero bastare.
Nel frattempo mi telefona Paola compagna di Giancarlo,
conosciuta in treno e mi invita a cena nella sua casa di
Portoferraio; lei, progetta giardini e scrive libri riguardanti
il suo lavoro, un altro mondo infinito di: fiori, piante,ville
antiche immerse in splendidi parchi o
in zone remote molto belle
dell’Arcipelago Toscano; luoghi trovati dopo anni e anni di ricerche
girovagando per le isole e documentate con fotografie,
didascalie piani di progetto,ecc. Sono anche una coppia di
ottimi cuochi, nel loro appartamento sopraelevato al paese, il
terrazzo si affaccia sul golfo, postazione ideale per le cene o
serate con i tanti amici e conoscenti che frequentano. E’ così
che ogni tanto mi trovo a rientrare di notte col tender e una
luce in mano sempre contento di agguantare la scaletta che mi
riporta a bordo. Passano i giorni, arriva uno di un’altra barca
dicendomi che quello è il suo di posto, contatto con il cell.chi si dichiara concessionario il quale mi chiede 25€ al
giorno per i giorni trascorsi ma con 50€ in nero me la sarei
sbrigata senza andare a terra per ritirare la ricevuta
e pagare
molto di più… Pago e me ne vado…un giorno vorrò capire meglio
con chi ho avuto a che fare. Peccato adesso all’ancora non si
potrebbe lasciare la barca sola, non potrei andare a terra a far
la spesa… un problema che mi impone luoghi poco frequentati …
Nell’addizione metto un problema di corrosione galvanica da
risolvere e la revisione della zattera di salvataggio: da due
mesi inseguo Antonio, un bravo meccanico di Piombino, adesso
siamo arrivati al dunque. Mi accordo per incontrarci al porto di
Salivoli, mi metterò all’ancora nella baia di Porto Baracchi in
attesa di conferma e poi entrerò in porto. Le condizioni meteo non sono ideali per
sostare alla fonda in quella zona ma non proibitive;
Durante la navigazione di trasferimento, il vento
portante spinge bene e arrivo in poche ore, do fondo all’ancora e comincio a
telefonare. Antonio ha troppo da fare e l’indomani sarebbe
andato a Rio Marina, non mollo l’osso accordandomi per il giorno
dopo al porto di Rio. Considerato che a Rio ero di casa,
il costo del posto barca in porto sarà minimo, dopo una serie di cose negative e
stress forse sta cambiando la tendenza. Riparto contento di non
passare la notte in quella bella baia ma esposta ai venti di NW
e W. Il morale non è al massimo ma c’è ben poco da fare.
Arrivato alla sera a Rio do ancora ma ara.. contatto Massimo per
avere lumi sul fondo e generosamente mi offre un posto barca in
porto; la sorte si rivolge al bello…Il meccanico Antonio, riduce
in pochi minuti il problema, (a chi interessa lo espongo a
questo link) spero. Rimane il problema zattera: logistico,
regolamentare, tempi di omologazione e revisione, prezzo. Dopo
varie telefonate alla Eurovinil di Grosseto mi informo e ottengo
disponibilità e cortesia, comunque necessita di revisione totale
e sono 800€ più trasporto e barca ferma senza zattera… Il
regolamento non mi è chiaro, telefono alla Capitaneria di
Portoferraio ufficio naviglio e mi assicurano che:
l’imbarcazione omologata senza limiti se rimane entro le 6
miglia dalla costa non ha obbligo della zattera… Dirigo
l’imbarcazione verso la baia naturale di Porto Azzurro e sono
ancora qua. In definitiva mi sento fortunato e protetto … perché
nelle cose che contano di più: figli e salute, va abbastanza
bene, anche in cantiere tutto è andato liscio senza subire
inconvenienti ; lo stesso giorno del varo di Kit hanno alato
un’altra barca e depositata in cantiere; dopo qualche giorno la
Guardia di Finanza ha fatto un blitz scoprendo
in quello scafo un
doppio fono, conteneva decine di chili di droga e arrestato
i trafficanti. Sembra che ogni notte sbarcassero qualche chilo;
mi vien da pensare che se fosse successo quando
c'ero io, essendo stato l’unico a vivere in barca
in quel luogo solitario,
sentendo qualche rumore o per curiosità, avessi
notato o visto qualcosa di
troppo, non sarebbe stato carino…
In queste belle giornate estive il mattino è quieto nonostante
le numerose imbarcazioni in rada, all’alba il mare è come
l’olio, e mi sento abbastanza contento, gusto il momento del
caffè e a volte quando son tranquillo, leggo in compagnia di
un buon toscano … o se non c’è troppo
vento proseguo la manutenzione al ponte in legno, un lavoro
brigoso ma necessario e da soddisfazione; durante il giorno un paio di nuotate, un giretto in paese, far
da mangiare, mettere in ordine, ed è già sera, si prende un ritmo
da far fatica a rimettersi a navigare ma la settimana prossima
dovrebbe arrivare Giovanni con la famiglia e
ci sarà anche
occasione di muoversi. Da solo non sento
l'esigenza di andare in posti nuovi, probabilmente il
condividere in due queste bellezze incentiva la navigazione e
allavventura. Da solitario mi sta bene così se non altro per
limitare i costi di gestione che il navigare prervede, perché si,
la barca v'à col vento e non costa niente ma vi sono le
conseguenti manutenzioni, il rischio di dover ripararsi in un
porto a causa del brutto tempo e come si sà in alta stagione ha
costi elevatii, per me proibitivi, devo aspettare. Daltronde é
difficile avere una compagna che resiste a questo modo di
vivere, gia é difficile in condizioni di normalità, immaginarsi
stare insieme 24 ore su 24 per qulche anno, é come moltiplicare
tutto per cinque. Anche in questo caso che fa la differenza é:
l'amore, passione, la responsabile determinazione a continuare
un progetto di vita deciso insieme. Non é facile. Forse é
sciocco scrivere queste cose con tutte le trgedie vissute da
popoli che sono vicini a noi, ci penso e ho tutto il tempo per
farlo, confidando alla fine nella speranza...
Ieri 3 agosto ho fatto una
breve visita all'ospedale di Portoferraio...mai aspettarsi che
le cose continuino ad andare bene: lavorando al ponte, devo aver
strazzato il mio malridottto ginocchio destro, da quarant'anni
sofferente per strappi ai legamenti causati da una caduta
arrampicando in montagna, da un atterraggio in una gara di
paracadutismo; aggiungo l'attività sciistica di una vita, anni
in gare di sci, migliaia di ore di camminate in montagna con
zaini stracarichi, anni di corse di allenamento, giorni di
bicicletta; adesso siamo alla resa dei conti; il ginocchio
sempre più gonfio, con una ciste di..B...causata dal
malfunzionamento, unico rimedio: protesi totale...mi
segherebbero le gambe per radrizzarle, cambiandomi tutte e due
le ginocchia, altrimenti camminerei "svergolo"; innutile far una
radiografia perché le cose sono evidenti. Beh dai, magari questo
tien lontano qualcosa di peggio. Intanto una bella fasciatura da
sollievo...poi anche oggi è una bella giornata estiva fa bene
anche al morale.
chi
non ha navigato non sa che sia male |
Giornate
tipicamente estive, questo ferragosto regala cielo limpido, mare
calmo e trasparente; mercoledì scorso andando al Marina di Punta
Ala con vento fresco da NNE 10/15 nodi, Kitalpha avanzava
gioiosa e veloce, anche io sereno e rallegrato dall'arrivo di
Palma, Silvia, Giovanni e Francesco: Auspicavo anche per i miei
cari ospiti giornate così. Giunto al marina, un pronto servizio
mi colloca al pontile di transito; aspetto un poco immaginandomi
il primo
incontro e presentazione di Kit a questi amici. Bepin,
é Giovanni che chiama, é stato bello: la gioia di ritrovarsi
tutti, contenti anche di conoscere la barca, cominciamo a
sistemarci a bordo e dopo uno spuntino con del buon prosecco
trentino, incominciamo a fare il punto della situazione:
cambusa, cenetta in uno dei tanti ristorantini caserecci tipici
dell'entroterra toscano e il giorno seguente Palma propone una
rotta per dove tira il vento.
Anche con poco vento, Kit prosegue molto bene, la chiglia ben
pulita da i suoi frutti; una leggera brezza rinfresca
l'equipaggio e per chi odia il
sole può stare all'ombra delle vele o in pozzetto ombreggiato
dal telo. Guardiamo il mare dai colori intensi,
ci raccontiamo di tutto, spesso parlando di montagna, ricordando
qualcosa di noi o di conoscenti comuni ragguagliando i ricordi,
arricchendo la memoria di nuovi aneddoti e aggiungendo sempre qualcosa di nuovo.
Anche con Giovanni le argomentazioni non mancano e spesso
proprio lui solleva interessanti confronti che mettono tutti alla
frusta ma intanto l'isola d?Elba è vicina e ci prepariamo a dar
fondo nel Golfo Stella. I primi tuffi e bagni in acqua limpida e
idratante, poi ci pensa Giovanni ad inquinare il mare con
bisogni corporali facendoci correre tutti a bordo; Palma organizza la prima di
ottime
cenette. Silvia e Francesco intanto prendono dimestichezza col
tender e fanno una ricognizione a terra ormai deserta, il
sole ormai al tramonto prepara i colori crepuscolari. Le
giornate proseguono serene, con puntate nelle baie disponibili,
rifornendoci occasionalmente a terra di pesce fresco,
frutta e verdura. I giorni da trascorrere insieme sono pochi ma
Giovanni guadagna tempo... da idee dove si potrebbe ancorarsi e
quali potrebbero essere i posti più selvaggi, belli da vedere ma
che non mi lasciano tranquillo. Lo lascio insoddisfatto ma poi
gli passa...prima dell'ultimo approdo alla sicura baia che
conosco bene,
voleva dare ancora tra un'isoletta
e la costa
rocciosa, in una piccola baia, esposta ai venti di Grecale e
Scirocco, con imbarcazioni alla fonda che
poi sarebbero andate via, fondale piatto e di sabbia (con l'attuale
ancora poco adatta, avrei dovuto appennellarla con una più
efficace al fondo)dove tendeva a risalire verso una spiaggia era
delimitato da boe;
un approdo inopportuno per la notte, anche se le previsioni
erano buone; ho dovuto impormi. Dato
fondo nel solito posto sicuro...il mattino seguente siamo
ripartiti per Punta Ala con un buon vento di Scirocco, non l'ho
detto ma lo scrivo qua: in quella piccola baia esposta a tali venti
non sarebbe successo niente di pericoloso ma il vento e l'onda
aumentati dal restringimento della costa, ci avrebbero
disturbati, personalmente avrei dormito in standby e gli altri scomodi grazie
al rollio e beccheggio. Vale molto di più un posto ove ti senti
sicuro di un posto moto più bello mah...ah sii? Ascoltate sempre
le vostre sensazioni se sono rivolte alla sicurezza, fossero
anche esagerate male non fa; ben più pericoloso é a volte l'intento
di accontentare gli amici e che magari da solo non faresti:
inoltrandoti in bassi fondali o salpare con mare poco adatto
alla crociera, con l'unico risultato di aver fatto venire il mal
di pancia a tutti. Detto questo, serenamente
abbiamo trascorso l'ultima serata, dopo che Silvia e Giovanni
hanno fatto l'esperienza del
fuoribordo andando a terra a fare rifornimento di bevande e
pesce fresco. Purtroppo il mattino successivo é arrivato presto, salpiamo: dapprima con buon
vento poi sempre meno ma Kit, anche se a volte lentamente, mi ha
regalato la quiete di andare e ritornare da Punta Ala a vela.
Lasciati gli amici al molo,
passo di fianco al faro e alla torre di controllo del porto,
ancora uno sguardo un segno di saluto, pensando arrivederci, poi mi rivolgo al mare che come
in un abbraccio mi riaccoglie, inizia un'altra navigazione,
seppur breve é comunque un andare in avanti anche verso noi
stessi.
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