...il vento, le onde e le montagne, sono sempre dalla parte dei navigatori e scalatori più abili.



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... sono qua
 ancora qua

 

Rada di Porto Azzurro agosto 2011
di Bepi Hoffer

guarda sempre la corrente se vuoi giungere vincente

Sono in un mondo a volte quieto… dopo  due giorni di vento onde e pioggia, una serata tranquilla; Kitalpha alla fonda è sensibile e dondola  contenta, sul suo baricentro, spostando leggermente la poppa qua e là sormontando le onde create dal vento di SW. Il cielo è limpido grazie al vento che ritornerà questa notte, Il sole al tramonto regala i soliti splendidi colori che arrivano all'azzurro intenso  per finire a toni sempre più scuri guardando verso il sorgere di tutti gli astri più illuminati. Intorno  a noi (io e Kit) altre barche all’ancora, anch'esse immobili e ben illuminate dalle luci di fonda.  In lontananza verso terra  toscana qualche altocumulo silenziosamente lampeggia; la radio di bordo a quest’ora trasmette musica per tutti i gusti, mi sembra adatta al momento. La sera , come le altre è fresca,  nel pozzetto ben protetto una coperta di felpa sulle spalle non mi spiace. Le luci di terra si riflettono sempre più  ondeggianti nell’acqua ormai nera.  Fari di macchine percorrono veloci la costa verso  Porto Azzurro  ove nella piazza illuminata a giorno si svolgono gli intrattenimenti per gli ospiti estivi, il paese è tutto in fermento ma dalla mia sensibile postazione solo la natura si fa sentire.  Nei giorni scorsi è passata una veloce perturbazione, ha lavato  un giorno di pioggiaben bene la barca, ho chiuso la copottina del pozzetto  e pensato a quelli di altre imbarcazioni:: se escono da sottocoperta devono essere sempre con la cerata, in questi anni non l’ho mai usata, quando c’è vento pioggia e onda è comodo poter stare in pozzetto asciutti a controllare la tenuta dell’ancora o delle altre imbarcazioni. Oltre i 25 nodi si è in stato di allerta anche se qua il fondale è buon tenitore ma essere appesi alla catena e al giunto con l’ancora c’è sempre un po’ di pensiero e si attende che passi presto.
Dopo il periodo trascorso in cantiere a Rio Marina Kit nuovamente in acqua ma con la carena ben pulita naviga agile e veloce; dopo aver imbarcato Guido, un amico in ferie con i suoi cari, ci siamo trasferiti nelle baie di capo d’Efola; il fiocco Genoa ben gonfio dal  vento di Scirocco ci spingeva a Nord verso Capo Vita, appena doppiato con vento al traverso diamo aria anche alla Randa, mettiamo in padella dei gamberoni freschi con del sugo piccante stappiamo del buon vino, mentre Kit sottovento all’isola procedeva anch’essa contenta ad oltre 7 nodi.  E’ stata anche l’occasione per trascorrere un paio di giorni in compagnia  dei  famigliari di Guido e conoscere meglio un bel luogo, con baie contornate da una lussureggiante flora marittima.  E’ stata anche l’occasione di calare in mare il mio nuovo tender e fuoribordo Mercury da 2.5CV; non l’avevo ancora messo in moto, mi accorgo della presenza dietro di me della motovedetta dei Carabinieri  i quali gentilmente mi chiedono i documenti e l’assicurazione del fuoribordo…Aia…in tanti anni di navigazione mi hanno controllato i documenti una volta…sono sempre stato in regola ma lì... l’assicurazione di quel microscopico fuoribordo non poteva esserci. Si ho avvisato l’assicurazione, a bene all’ora verbale da cento euro ed evitiamo il sequestro,  poi se non è così ottocento euro, meno male che è amministrativa, mi costa quanto il fuoribordo.  Ripresomi dalla batosta, ho fatto in tempi brucianti l’assicurazione e avvilito anche per mia colpa mi sono ripromesso di essere più diligente … Pensare che a Catania mi avevano offerto un fuoribordo usato ma dico: ha il certificato del motore? Certificato, no a cosa ti serve… fortuna non l’ho comprato. 
  Nella breve navigazione lungo costa, da Capo d’Efola a Portoferraio una leggera brezza mattiniera mi fa avanzare piano piano, in altri tempi avrei acceso il motore ma adesso non c’è nessun motivo per il quale dovrei arrivare prima anzi, così è più fresco che stare alla fonda. Il fiocco Genoa, la grande vela di prua ombreggia tutta la barca, ogni tanto guardo in avanti per evitare le piccole boe messe dai pescatori. Nuvole di bel tempo annunciano un’altra giornata calda e umida, scenderò stasera a terra a far rifornimento di toscani...
Mi attacco ad uno dei tanti gavitelli a Sud del porto, la mia tecnica di aggancio ormai collaudata funziona sempre. Rimango qualche giorno al sicuro mentre passa una perturbazione da 30-35 nodi, scendere a terra con il mio piccolo tender è meglio di no ma passerà presto e due giorni di clausura dovrebbero bastare. Nel frattempo mi telefona Paola compagna di Giancarlo, conosciuta in treno e mi invita a cena nella sua casa di Portoferraio; lei, progetta giardini e scrive libri riguardanti il suo lavoro, un altro mondo infinito di: fiori, piante,ville antiche immerse in splendidi parchi o in zone remote molto belle dell’Arcipelago Toscano; luoghi trovati dopo anni e anni di ricerche girovagando per le isole e documentate con fotografie, didascalie piani di progetto,ecc. Sono anche una coppia di ottimi cuochi, nel loro appartamento sopraelevato al paese, il terrazzo si affaccia sul golfo, postazione ideale per le cene o serate con i tanti amici e conoscenti che frequentano. E’ così che ogni tanto mi trovo a rientrare di notte col tender e una luce in mano sempre contento di agguantare la scaletta che mi riporta a bordo. Passano i giorni, arriva uno di un’altra barca dicendomi che quello è il suo di posto, contatto con il cell.chi si dichiara concessionario il quale mi chiede 25€ al giorno per i giorni trascorsi ma con 50€ in nero me la sarei sbrigata senza andare a terra per ritirare la ricevuta e pagare molto di più… Pago e me ne vado…un giorno vorrò capire meglio con chi ho avuto a che fare. Peccato adesso all’ancora non si potrebbe lasciare la barca sola, non potrei andare a terra a far la spesa…  un problema che mi impone luoghi poco frequentati …
Nell’addizione metto un problema di corrosione galvanica da risolvere e la revisione della zattera di salvataggio: da due mesi inseguo Antonio, un bravo meccanico di Piombino, adesso siamo arrivati al dunque. Mi accordo per incontrarci al porto di Salivoli, mi metterò all’ancora nella baia di Porto Baracchi in attesa di conferma e poi entrerò in porto. Le condizioni meteo non sono ideali per sostare alla fonda in quella zona ma non proibitive; Durante la navigazione di trasferimento, il vento portante spinge bene e arrivo in poche ore, do fondo all’ancora e comincio a telefonare.  Antonio ha troppo da fare e l’indomani sarebbe andato a Rio Marina, non mollo l’osso accordandomi per il giorno dopo al porto di Rio. Considerato che a Rio ero di casa, il costo del posto barca in porto sarà minimo, dopo una serie di cose  negative e stress forse sta cambiando la tendenza. Riparto contento di non passare la notte in quella bella baia ma esposta ai venti di NW e W. Il morale non è al massimo ma c’è ben poco da fare. Arrivato alla sera a Rio do ancora ma ara.. contatto Massimo per avere lumi sul fondo e generosamente mi offre un posto barca in porto; la sorte si rivolge al bello…Il meccanico Antonio, riduce in pochi minuti il problema, (a chi interessa lo espongo a questo link) spero.  Rimane il problema zattera: logistico, regolamentare, tempi di omologazione e revisione, prezzo. Dopo varie telefonate alla Eurovinil di Grosseto mi informo e ottengo disponibilità e cortesia, comunque necessita di revisione totale e sono 800€ più trasporto e barca ferma senza zattera… Il regolamento non mi è chiaro, telefono alla Capitaneria di Portoferraio ufficio naviglio e mi assicurano che: l’imbarcazione omologata senza limiti se rimane entro le 6 miglia dalla costa non ha obbligo della zattera… Dirigo l’imbarcazione verso la baia naturale di Porto Azzurro e sono ancora qua. In definitiva mi sento fortunato e protetto … perché nelle cose che contano di più: figli e salute, va abbastanza bene, anche in cantiere tutto è andato liscio senza subire inconvenienti ; lo stesso giorno del varo di Kit hanno alato un’altra barca e depositata in cantiere;  dopo qualche giorno la Guardia di Finanza ha fatto un blitz scoprendo in quello scafo un doppio fono, conteneva  decine di chili di droga e arrestato i trafficanti. Sembra che ogni notte sbarcassero qualche chilo; mi vien da pensare che se fosse successo quando c'ero io, essendo stato l’unico a vivere in barca in quel luogo solitario, sentendo qualche rumore o per curiosità, avessi notato o visto qualcosa di troppo, non sarebbe stato carino…
In queste belle giornate estive il mattino è quieto nonostante le numerose imbarcazioni in rada, all’alba il mare è come l’olio, e mi sento abbastanza contento, gusto il momento del caffè e a volte quando son tranquillo,  leggo in compagnia di un buon toscano … o se non c’è troppo vento proseguo la manutenzione al ponte in legno, un lavoro brigoso ma necessario e da soddisfazione; durante il giorno un paio di nuotate, un giretto in paese, far da mangiare, mettere in ordine, ed è già sera, si prende un ritmo da far fatica a rimettersi a navigare ma la settimana prossima dovrebbe arrivare Giovanni  con la famiglia e ci sarà anche occasione di muoversi. Da solo non sento l'esigenza di andare in posti nuovi, probabilmente il condividere in due queste bellezze incentiva la navigazione e allavventura. Da solitario mi sta bene così se non altro per limitare i costi di gestione che il navigare prervede, perché si, la barca v'à col vento e non costa niente ma vi sono le conseguenti manutenzioni, il rischio di dover ripararsi in un porto a causa del brutto tempo e come si sà in alta stagione ha costi elevatii, per me proibitivi, devo aspettare. Daltronde é difficile avere una compagna che resiste a questo modo di vivere, gia é difficile in condizioni di normalità, immaginarsi stare insieme 24 ore su 24 per qulche anno, é come moltiplicare tutto per cinque. Anche in questo caso che fa la differenza é: l'amore, passione, la responsabile determinazione a continuare un progetto di vita deciso insieme. Non é facile. Forse é sciocco scrivere queste cose con tutte le trgedie vissute da popoli che sono vicini a noi, ci penso e ho tutto il tempo per farlo, confidando alla fine nella speranza...
Ieri 3 agosto ho fatto una breve visita all'ospedale di Portoferraio...mai aspettarsi che le cose continuino ad andare bene: lavorando al ponte, devo aver strazzato il mio malridottto ginocchio destro, da quarant'anni sofferente per strappi ai legamenti causati da una caduta arrampicando in montagna, da un atterraggio in una gara di paracadutismo; aggiungo l'attività sciistica di una vita, anni in gare di sci, migliaia di ore di camminate in montagna con zaini stracarichi, anni di corse di allenamento, giorni di bicicletta; adesso siamo alla resa dei conti; il ginocchio sempre più gonfio, con una ciste di..B...causata dal malfunzionamento, unico rimedio: protesi totale...mi segherebbero le gambe per radrizzarle, cambiandomi tutte e due le ginocchia, altrimenti camminerei "svergolo"; innutile far una radiografia perché le cose sono evidenti. Beh dai, magari questo tien lontano qualcosa di peggio. Intanto una bella fasciatura da sollievo...poi anche oggi è una bella giornata estiva fa bene anche al morale. 

Al lume di Luna rossa...

 

 

 

di Bepi Hoffer

chi non ha navigato non sa che sia male

Giornate tipicamente estive, questo ferragosto regala cielo limpido, mare calmo e trasparente; mercoledì scorso andando al Marina di Punta Ala con vento fresco da NNE 10/15 nodi, Kitalpha avanzava gioiosa e veloce, anche io sereno e rallegrato dall'arrivo di Palma, Silvia, Giovanni e Francesco: Auspicavo anche per i miei cari ospiti giornate così. Giunto al marina, un pronto servizio mi colloca al pontile di transito; aspetto un poco immaginandomi il primo Giovanniincontro e presentazione di Kit a questi amici. Bepin, é Giovanni che chiama, é stato bello: la gioia di ritrovarsi tutti, contenti anche di conoscere la barca, cominciamo a sistemarci a bordo e dopo uno spuntino con del buon prosecco trentino, incominciamo a fare il punto della situazione: cambusa, cenetta in uno dei tanti ristorantini caserecci tipici dell'entroterra toscano e il giorno seguente Palma propone una rotta per dove tira il vento.Palma
Anche con poco vento, Kit prosegue molto bene, la chiglia ben pulita da i suoi frutti; una leggera brezza rinfresca l'equipaggio e per chi odia il sole può stare all'ombra delle vele o in pozzetto ombreggiato dal telo. Guardiamo il mare dai colori intensi, ci raccontiamo di tutto, spesso parlando di montagna, ricordando qualcosa di noi o di conoscenti comuni ragguagliando i ricordi, arricchendo la memoria di nuovi aneddoti e aggiungendo sempre qualcosa di nuovo. Anche con Giovanni le argomentazioni non mancano e spesso proprio lui solleva interessanti confronti che mettono tutti alla frusta ma intanto l'isola d?Elba è vicina e ci prepariamo a dar fondo nel Golfo Stella. I primi tuffi e bagni in acqua limpida e idratante, poi ci pensa Giovanni ad inquinare il mare con bisogni corporali facendoci correre tutti a bordo; Palma organizza la prima di
ottime cenette. Silvia e Francesco intanto prendono dimestichezza col tender e fanno una ricognizione a terra ormai deserta, il sole ormai al tramonto prepara i colori crepuscolari. Le giornate proseguono serene, con puntate nelle baie disponibili, rifornendoci occasionalmente a terra di pesce fresco, frutta e verdura. I giorni da trascorrere insieme sono pochi ma Giovanni guadagna tempo... da idee dove si potrebbe ancorarsi e quali potrebbero essere i posti più selvaggi, belli da vedere ma che non mi lasciano tranquillo. Lo lascio insoddisfatto ma poi gli passa...prima dell'ultimo approdo alla sicura baia che conosco bene, Silviavoleva dare ancora tra un'isoletta e la costa rocciosa, in una piccola baia, esposta ai venti di Grecale e Scirocco, con imbarcazioni alla fonda che poi sarebbero andate via, fondale piatto e di sabbia (con l'attuale ancora poco adatta, avrei dovuto appennellarla con una più efficace al fondo)dove tendeva a risalire verso una spiaggia era delimitato da boe; un approdo inopportuno per la notte, anche se le previsioni erano buone; ho dovuto impormi. Dato fondo nel solito posto sicuro...il mattino seguente siamo ripartiti per Punta Ala con un buon vento di Scirocco, non l'ho detto ma lo scrivo qua: in quella piccola baia esposta a tali venti non sarebbe successo niente di pericoloso ma il vento e l'onda aumentati dal restringimento della costa, ci avrebbero disturbati, personalmente avrei dormito in standby e gli altri scomodi grazie al rollio e beccheggio. Vale molto di più un posto ove ti senti sicuro di un posto moto più bello mah...ah sii? Ascoltate sempre le vostre sensazioni se sono rivolte alla sicurezza, fossero anche esagerate male non fa; ben più pericoloso é a volte l'intento di accontentare gli amici e che magari da solo non faresti: inoltrandoti in bassi fondali o salpare con mare poco adatto alla crociera, con l'unico risultato di aver fatto venire il mal di pancia a tutti. Detto questo, serenamente abbiamo trascorso l'ultima serata, dopo che Silvia e Giovanni hanno fatto l'esperienza del  fuoribordo andando a terra a fare rifornimento di bevande e pesce fresco. Purtroppo il mattino successivo é arrivato presto, salpiamo: dapprima con buon vento poi sempre meno ma Kit, anche se a volte lentamente, mi ha regalato la quiete di andare e ritornare da Punta Ala a vela.
PeGLasciati gli amici al molo, passo di fianco al faro e alla torre di controllo del porto, ancora uno sguardo un segno di saluto, pensando arrivederci, poi mi rivolgo al mare che come in un abbraccio mi riaccoglie, inizia un'altra navigazione, seppur breve é comunque un andare in avanti anche verso noi stessi.
NOTIZIE SPORTIVE:

Giovanni
Guida alpina
Scrittore

notizie dalla montagnaì
Pelmo - Wikipedia
The Bird - Jim Bridwell

 

 

Palma
Guida alpina internazionale
autrice della prima salita Europea al Nose
riviste di montagna
Il Signore di Wolkenstein,

 
 

 

Silvia
Alpinista
 

 

 

 

 

 

 

 IMMAGINI CORRELATE

  nei pressi di Capo d'Efola
     
 
     
  Perturbazione in arrivo
     
 
     
ritorna il bel tempo  
     

il fronte nuvoloso ormai lontano, vi sarà uno splendido crepuscolo serale


DIARI DI BORDO
 

Diario di bordo 201009 ottobre Isola d'Elba
03 agosto  Peloponneso Occi
23 luglio    Peloponneso Meridionale
17 luglio    Peloponneso Orientale
27 maggio Isola Astypaleia
12 aprile     Isola di Kos
09 aprile     Isole di Simi e di Nisiros
21 marzo    Isola di Rodi
12 marzo    Isola di Karpatos
01 marzo    Isola Kasos                   
27 febbraio   Capo Sidheros

 

Diario di bordo 200906 ottobre     Isola di Creta
16 settembre  Isola di Santorini
30 agosto      Isola di Ios  
25 agosto      Isola di Amorgos

20 agosto      Isola di Levitha e Kinaros
15 agosto       Isola Ikharia
10 agosto       Isola di Khios
14 aprile         Isola di Lesvos-Mytilene
10  aprile        Isola Oinoussa
29 marzo        Efeso - Turchia 
24 marzo        Isola di Samos e Lipso

 

Diario di bordo 2008
06 novembre   Isola di Leros
04 novembre   Isola di Patmos   
01 novembre   I. Ikaria e Fornoi

28 ottobre      Isola di Mikonos    
22 ottobre      Isola di Siros

20 ottobre      Isola di Kithnos
29 settembre  Atene
28 settembre  Canale di Corinto
01 gennaio    Laguna di Veneta
 
Diario di bordo 2007
L'anno di Kitalpha
Diario 2006
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Altre crociere

 

 
     
 
     
Palma e Francesco   Silvia e Francesco
     
 
     
 
     
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il         09 August 1999
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Prosegue la "vacanza" con amici parenti e figli Baia di Portoferraio vista dal Monte Capanne
 

Silvio...si quando arriva qualcuno di loro mi sembra di essere in vacanza anch'io: non lavo i piatti, ne mi preoccupo di cosa farmi da mangiare e ho più voglia di muovere la barca...Beh, con Alma e Silvio ci siamo incontrati una mattina a Porto Azzurro e alla sera sono rientrati in albergo; un incontro annunciato da tempo pertanto atteso. Mi ha fatto bene, anche allo spirito. Salpato l'ancora come avessi dovuto issarla a mano; é così stare fermo tanto tempo, fatico a muovermi:: l'ancoraggio ben collaudato, l'abitudine a quel luogo, ecc. però dopo sono contento; comunque non siamo andati tanto lontano, in dieci minuti abbiamo dato ancora in una baia vicina (dietro il forte Sud di P.Azzurro) dall'acqua splendida. E' anche vero che se la permanenza in barca é breve, sarebbe inutile fare troppe cose: andare a vela, fare miglia con onda, mettersi alla fonda, bagni, pranzo...tutto si comprime con manovre varie, a scapito dei rapporti interpersonali e in questo caso affettivi perché siamo cugini; non si vive appieno la bellezza dell'ambiente, la famigliarità con Kitalpha, e si rischia che qualcuno soffra il mal di mare. Dopo una rinfrescante nuotata, Alma ha cucinato ottimamente il pesce e Silvio ha stappato dell'ottimo vino che a suo dire era migliore del mio (vino di contadini) "marsalato"... mah; sono rimasto rinco...per tutto il pomeriggio. Ci siamo rifatti insieme ai loro cari, una sera a cena nel loro albergo. Ritornano a casa il 3 settembre e il giorno successivo arrivava Norma e Andrea.

L'atteso appuntamento era sulla strada che conduce al cantiere di Mola; Incontrare i propri figli é sempre un'emozione...effettuiamo  l'imbarco con il piccolo tender: Kit era all'ancora poco distante. Dopo una pausa per riprendersi dal viaggio e fare un bagno, si ricomincia sistemando le proprie cose, imparando a far funzionare le varie utenze, sapere dov'è quello che serve in cucina, rendendo tutto funzionale. Il giorno seguente in una baia vicina conosciamo Renato, ha anche lui una barca dell'HR un bel  Kech di 49 piedi; ha perso l'ancora e con il nostro ecoscandaglio digitale proviamo ad individuarla ma senza successo. Per raccontarla tutta: nel salpare l'ancora, ha recuperato tutta la catena, anzi ché fermarsi e far passare a mano il grillo che la collega all'ancora, ha dando forza al  salpa ancora elettrico; il grillo si e rotto facendola cadere sul fondale di  "Begonie", in pratica non si vede. Disperazione totale, é una settimana che la cerca anche con l'ausilio di un Sub ma non si trova. Noi proseguiamo per altri lidi ma quando Andrea e Norma andranno via, ritornerò a dargli una mano a cercarla... Andrea
Diamo fondo su sabbia nella baia di Capo Vita, ben a ridosso dal vento meridionale, l'acqua é trasparente: sembra basti allungare una mano per prendere l'ancora sul fondale a10m. Trascorriamo una notte a Cavo ove passerò il prossimo inverno; il luogo é bello e tranquillo, forse troppo tranquillo ma abituato a stare alla fonda, in quel piccolo porto mi sembrerà di essere in compagnia; completerò la manutenzione al ponte in Teak e alcune altre piccole cosette come: la "massa" della radio SSB, pulizia del serbatoio dell'acqua, riordinare i gavoni prendendo nota di dove stanno le cose, ecc.
Il pomeriggio del giorno successivo andiamo a Capo D'Efola, rimaniamo fino a notte; poi sento il bollettino meteo: dava forza 4-5 da NW nelle prossime ore; la baia é esposta a quel settore, così con un breve trasferimento notturno abbiamo dato fondo nella rada di Tramonto alla Biodola -  Capo D'EfolaPortoferraio. Recuperata la macchina, il giorno dopo Norma e Andrea fanno un giro sull'isola e un'escursione sul Monte Capanne, io rimango a bordo visti i frequenti  controlli da parte di: Carabinieri, Finanza o Capitaneria.
La settimana é trascorsa in fretta il giorno successivo ripartono con il traghetto; Ci salutiamo sbracciandoci loro dalla nave io dalla barca abbastanza vicina, per un po' non riuscivo a vederli; maledizione anche le lacrime agli occhi...bello l'amore per i propri figli.

 
Alma e Silvio  
     
  Alma, Marina, Adriano e i ragazzi

Porto di Cavo   Cavo
     
Norma  
     
  A Portoferraio poco dopo l'alba...
   
  Dalla nave in partenza un saluto a me su Kit
     
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 Autunno all'Elba