L'ira di
Poseidone...
Ci
accoglie un mare calmo, 5/10 nodi di vento, spingono Kitalpha
togliendo fatica al motore che scalda meno. A Creta avevo
cambiato anche il termostato dell'acqua, forse adesso si apre
più lentamente o si era incantato...Mah! Cambio le cose
prevenendo qualche inconveniente ma forse è meglio aspettare che
succeda e aver pronto il ricambio; anche perchè se una cosa va
bene; anch'io son vecchio ma cammino... In sei ore giungiamo al
porto di Palos. La leggenda narra: durante la guerra contro i
Titani, Poseidone scagliò un pezzo dell'isola di Kos, contro
Polyvotis; dando origine all'isola di Nysiros.
Il paese è grazioso, piccolo e tranquillo, abbiamo la
corrente elettrica in banchina, la rete internet è lenta
ma non abbiamo fretta. L'isola è un cratere vulcanico che emerge
dal mare, le sue fertili pendici sono terrazzate e coltivate a:
ulivi, limoni, carciofi, capperi e tutto quello che producono
gli orti; pertanto anche nelle trattorie, spesso la verdura é
locale. Numerosi sono gli allevamenti, per cui si trovano i
polli ruspanti, ed ottima altra carne. La zona si adatta a belle
e interessanti, escursioni. Qua ritorneremo di sicuro...Questa notte ha anche piovuto, bello
stare in barca quando piove...domani ci sarà un NW a 25nodi e
fra tre giorni dovrebbe arrivare un fresco SE, da farci
veleggiare fino a Kos. Nel pomeriggio è arrivato un bel vecchio
ketch; a bordo una giovane coppia con due
figlie, sono Bretoni, si vede subito che ci sanno fare...ognuno
ha il suo ruolo: il papà capitano, la mamma, ammiraglio e le due
figlie di 12/14 anni, marinai e frequentano la scuola, via
internet...
Polyvotis il vulcano che dorme
Come
dice la leggenda, Plolyvotis rimasto schiacciato, è sotto che
geme e così, si è formato il vulcano... Presa una motoretta, in
pochi chilometri siamo giunti al cratere. L'itinerario offre
splendidi panorami sulle isole circostanti ed è anche a tratti
ombreggiato. L'ambiente essendo insolito, colpisce, evidenziando
la potente natura. La strada in cemento e a tratti asfaltata,
superata la cresta, scende rapidamente nella caldera, dal fondo
piatto ed ampio alcuni chilometri. Allevamenti bovini e odori di
zolfo "profumano" l'aria; Scendiamo a piedi nel piccolo cratere
centrale, dal terreno morbido e caldo, con la sensazione che se
si apre un buco sotto i piedi... Bell'ambiente. Pensiamo a
Kitalpha rimasta sola e all'ottima trattoria il "Captain Hause",
dalle cui finestre la possiamo vedere.
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