...il vento, le onde e le montagne, sono sempre dalla parte dei navigatori e scalatori più abili.



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  Crociera intorno alla Corsica 99


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       Questo vuol essere il diario di viaggio di una crociera svoltasi intorno alla Corsica nel periodo 31.7 al 7.1.99.Arrivati a Piombino il sabato verso le ore 10.00 dopo aver fatto circa sei ore di viaggio, lasciamo le macchine in un parcheggio custodito e ci imbarchiamo sul traghetto che parte alle 11.00 per Rio Marina all'isola D'Elba.foto Dufour piccola1.cpt (96493 byte)-------------

        Siamo in anticipo rispetto all'ora di prendere in consegna la barca, pertanto abbiamo tutto il tempo di fare il primo buon pranzetto a base di pesce ed  effettuare la spesa per la cambusa. E' così che Heti, Simone, Martina, Devid, Stefano, Lorenzo,(Gagio)Lorenzo(il chitarrista)ed io entriamo finalmente nel sogno. La barca è stupenda, é un Dufour Classic di 50 piedi ( m:15,22) 5 camere doppie 3 bagni 1 doccia, ponte in teck, randa steccata,  accessoriato bene ed é  il secondo anno che Ivana Dell'Eva Sail, ci assegna una barca nuova e questa volta siamo addirittura il primo equipaggio.du49jpg.jpg (117414 byte)
       Salpiamo alle ore 20.00 con questa barca da 160 quintali per Porto Azzurro dove in rada all'ancora ci ambientiamo un Po e impariamo a conoscerla, intanto che suona Lorenzo e che alti cantano qualcuno prepara la cena. Questa tappa voleva essere anche momento di riposo dell'equipaggio, dopo una lunga giornata tra viaggio caldo ecc. e anche una scelta per non avere tutta una notte di traversata in mare con un equipaggio novello. Alle 01.45  nessuno ha voglia di dormire, il vento è nullo, l'alta pressione livellata,  previsioni di piatta assoluta per quel poco di notte che resta, decidiamo di salpare. Il motore eroga 60hp e a 3.200 giri e abbiamo una velocità di crociera di 7,4 nodi, tra musica canti e allegria affrontiamo la traversata per una rotta di 213°. Dopo un pò inizia a piovigginare pertanto oltre alle cinture di sicurezza per la notte appaiono le cerate, rimangono i due Lorenzo in coperta insieme a Devid e  mentre la barca v'à gli altri sono a dormire. Nel primo pomeriggio, giungiamo alla  Rondinara che è la nostra prima tappa in quel di Corsica e dopo aver trovato e sistemato a dritta la bandiera di cortesia gettiamo l'ancora in questa baia bellissima, facciamo il bagno poi na buona pastasciutta, intanto rinfresca il vento, noi a ridosso lo sentiamo fischiare, in mare le barche hanno buon vento, così approfittiamo di ripartire. Issiamo l'enorme randa e svolgiamo il fiocco, con l'equipaggio ho modo di perfezionare le manovre, ci alleniamo a dare mano di terzaroli, Stefano e David, diventano i titolari della delicata manovra mentre i Lorenzo si alternano agli winches. Le ragazze ci lasciano fare e per intanto prendono il sole, leggono e partecipano allegramente alle battute di ognuno e anche a ogni brindisi che spesso insieme a qualche buona tartina ci v'à di fare. Entriamo nelle Bocche passando a sud di Lavezzi con 15 nodi di vento da NO che ci porta a vele spiegate fin quasi all'imbocco del fiordo d'ingresso a Bonifacio,(ore 19.00) tappa d'obbligo che coglie e meraviglia chi accede per la prima volta a questo caratteristico porto. Collaudo questi neo marinai al primo vero attracco, via radio ci assegnano un posto subito dopo i traghetti, ognuno impiegato e pronto al suo posto di manovra, il vento da NO incanalatosi nel fiordo aumentava per l'effetto "Venturi" e al momento dell'attracco l'avremmo trovato al traverso,  David all'ancora ben sapeva l'importanza di dare catena con continuità mantenendo la barca manovriera anche se sottovento non mancava la via di fuga per rifare la manovra. I Lorenzo prontamente ancoravano la barca con la poppa alla banchina, mentre Stefano gentilmente ospitato per l'occasione su un bel Ketch sopravento , cazzava una ritenuta di prua, Martina e le altre ragazze avevano un gran d'affare con i parabordi. Lo spegnimento del motore segna la fine manovra, mettiamo in chiaro la barca i piedi in banchina scoprono il continuo ondeggiare anche a terraA Bonifacio la ciurma parte alla ricerca di un'osteria.. Subito un buon bianchetto fresco, come aperitivo, la chitarra e una cantata insieme intonando subito la canzone preferita "Ehi Man" mentre continua la vita del porto con il suo brusio di barche e di genti.Foto Dufour piccola2.cpt (116279 byte)

        Alle 10.00 del mattino dobbiamo ancora partire, la cena di ieri, l'esigenza di riposare finalmente, (David tra viaggio traversata una cosa e l'altra, in 48 ore aveva dormito 3 ore) una buona colazione, Heti e Simone che tra telefonare e comprare le cartoline impiegano una mezza mattina aggiungi che siamo in ferie e che non ci corre dietro nessuno, alle 11.30 usciamo dal fiordo di Bonifacio per 180°, su la randa, un leggero vento da NO coadiuva il motore che a 2800 giri ottiene oltre i 7 nodi. Attraversiamo le Bocche in poco tempo intanto, chi è in coperta si prende il sole, Heti e Simone, sono due ragazze Olandesi che oltre ad apprezzare tutto il resto, amano il sole Italiano e un viavai di creme abbronzanti e altre ad alta protezione vagavano un po dappertutto. Nella piccola baia di Capo Testa in acque talmente trasparenti che ti sembra di toccare il fondo gettiamo l'ancora su un fondale sabbioso di cinque metri. L'impianto Hi Fi della barca va a tutto spiano. Si saranno portati almeno quaranta CD. Prima di mangiare, copriamo il pozzetto con l'apposita capote a tettuccio che si svolge e si ritira a piacimento per mezzo di una intelaiatura, poi all'ombra rinfrescati dalla brezza di mare ci apprestiamo a organizzarci tacitamente il pomeriggio. Io imparo a far volare il mio aquilone, Stefano spara con il fucile ad acqua, i "Lorenzo" scorrazzano col tender da qualche parte poi c'è chi legge e chi scrive cartoline. (David continua a riposare) 
          A metà pomeriggio ripartiamo mantenendo sulla sinistra l'isola di Spargi e poi della Maddalena. La nostra   destinazione é l'isola di Caprera dove trascorreremo la notte a Cala Portese, una piccola "baia" dove si è ben ridosati dai venti previsti in questi giorni, il fondo è abbastanza buon tenitore, gia l'anno scorso ho gettato l'ancora per trascorrere la notte e ho trovato il posto veramente incantevole.  La notte trascorre al chiaror di Luna tra stelle cadenti e canzoni sempre più coinvolgenti, poi quando Lorenzo lamenta male alle dita a forza di suonare, qualcuno v'à a dormire mentre altri proseguono con discorsi animati che spaziano dall'alpinismo, alla politica, per   finire al razzismo verso le 05.30.
           Ovviamente alla colazione delle 07.00 eravamo in pochi. Il mare come l'olio il silenzio assoluto nella caletta, il sole che inizia subito a riscaldare asciugando la coperta un po' umida, incantato a prua mentre guardo il fondo in queste acque trasparenti osservo un po' di vita marina. Il richiamo della moka e l'odore del caffè mi richiama alle nostre abitudini, poi il sacrilego rumore del motore e il tipico fracasso della grossa catena che con il motore in folle ci conduce pino piano sulla verticalità dell'ancora. Salpiamo alle 07.30 direzione porto Massimo alla Maddalena, abbiamo bisogno di un po' di tutto, dall'acqua per la doccia, al pane fresco ecc. Come avevo presunto il piccolo porto é molto affollato anzi troppo   per la nostra barca. Intanto telefono ad Alberto e a sua sorella Elena che sono nei paraggi con un bel Gran Soleil 46' .Sono da poco salpati da S. Teresa di Gallura, da adesso la nostra direzione é Ajaccio la loro destinazione é opposta, ci incontriamo nel mezzo delle Bocche di Bonifacio, Elena salta a bordo della nostra barca anche se per poco tempo, incantando tutti noi. Non appena ritornata sulla sua barca ho dovuto sorbirmi le critiche di tutti, perchè in qualità di comandante avrei dovuto ritenere pericolosa la manovra di reimbarco e mantenerla a bordo per cause di forza maggiore. Sarebbe stato troppo bello!!!
              Usciamo dalle Bocche, scrutando con il binocolo nuovi panorami, il Mare di Corsica appare più selvaggio mi dà l'idea di un qualcosa di molto affascinante, ma  da non prendersi nemmeno un Po' di confidenza. Incrociamo pochissime barche, la costa meriterebbe più disponibilità di tempo.  L'equipaggio é già più marinaio le condizioni oggi saranno ottime, ad Ajaccio vedremo.  
              Sono le 13.20 quando al traverso di Les Moines impostiamo la nuova   rotta per  316°.  A Point de Sentosa diamo  di motore per portarci avanti .Ajaccio è ancora distante e sarebbe importante riuscire a fare la spesa e  rifornimento di gasolio per domani poter essere mattinieri. Nel bel mezzo del Golfo de Valinco il vento da NO rinfresca fino a 17 nodi, la barca vola di bolina a 7 nodi.  Alle 19.00 la barca é ben sistemata in porto, per altro ben attrezzato, i negozi chiusi giustificano una buona cena sempre a base di pesce in uno dei tanti  caratteristici ristoranti nei pressi del porto. La stanchezza si fa sentire e a nessuno viene voglia di far ore piccole. C'è un'accogliente camera doppia tutta per me, la barca ben ormeggiata in porto, le previsioni per l'indomani confermano quanto già sapevo.Mi dedico alla lettura di un libro, avendo come sottofondo il tintinnio delle drizze ed i tipici rumori notturni del porto. Questo mi porta ad un autentico star bene con me stesso, quasi compiacendomi per questo senso di indipendenza  interiore dove anche le emozioni lasciano spazio alla semplicità dell 'animo, fino a farmi dormire.

              Martina e Lorenzo-costeggiando la selvaggia costa occidentale della Corsica costa Mattinieri tutti insieme, ci gustiamo prima il solito odore di caffè poi la colazione col pane "Corso"appena sfornato. E' di buon auspicio  la voglia di suonare di Lorenzo e di cantare di Martina,  mentre ci apprestiamo a salpare. Il sole penetra a stento gli altostrati , una leggera onda lunga, il vento da NO che cresce man mano che ci avviciniamo a Pointe de la Parata. Penso a quanto dovrebbe esser dura la navigazione con il brutto tempo da queste parti. Il vento, il mare, il sole la rotta é per 348° e di nuovo siamo in sintonia con tutto quello che ci sta intorno. Lorenzo "gagio" impara a prendere i punti nave, così per tutto il giorno avrà modo di allenarsi. Ci troviamo al traverso di Cap Rossu, sbinocoliamo tutti ammirando le strapiombanti pareti delle Calanche Corse, ottime da arrampicare sia verso oriente che occidente. Abbiamo con noi il materiale alpinistico, ma non possiamo approfittarne per mancanza di tempo, così sconsolati attraversiamo il Golfe de Porto. La prossima volta ci prenderemo più tempo!! La bolina larga con mure a sinistra ci conduce a un miglio al traverso dell'Ile De Gargalu, appena dopo il Golfo de Girolata.  La carta acquistata a Bonifacio permette l'avvicinamento agli alti  picchi rocciosi, che si stagliano verso il cielo, lasciando stretti passaggi in acque  variopinte e profonde. Il canto di "Hi Man" intonato dal nostro gruppetto, rimbalza tra le pareti  strapiombanti della scogliera producendo un'eco suggestivo. Ripartiamo e verso le 18.00 giungiamo in rada a Calvì du55.jpg (99152 byte) ove gettiamo l'ancora.                       Ricordo qualche anno fa la folla trovata in città, anche adesso ho la stessa sensazione. Il bello dell'andare in barca d'agosto é che non ti accorgi (più di tanto) della ressa che c'é sulla terra ferma. Sotto le mura fortificate di Calvì, hanno allestito un mega concerto musicale, a base di canti Corsi e altro, assisteremo in prima fila . Du50.jpg (107679 byte) Stefano intanto cucina il salmone acquistato ad Aiaccio é tutto indaffarato, gli da una mano Lorenzo che è un bravo cuoco, Martina è in agitazione, e le Olandesi intanto consultano la carta per stabilire dove si trovano esattamente. La cornice è stupenda, Calvì con le sue mura illuminate, un braccio di mare che ti stacca dai rumori molesti e ti fa sentire e vedere quel tanto che ti fa piacere.  du51.jpg (113587 byte)Dopo mangiato tutti a terra con il tender dotato di un   motore di pochi cavalli, visitano la città e poi discoteca fino a tardi.
                       La mattina verso le 10.30 partiamo con destinazione l'isola di Capraia. Un po' a vela un po' a motore cerchiamo di mantenere una media dai 6-7 nodi. Scruto l'orizzonte con l'illusione di vedere qualche pesce, ma credo che sarà per un'altra volta.Tagliamo il Golfo di St. Florent a vele spiegate con un vento da NO sui 15 nodi poi si vede di nuovo la costa in lontananza. Sotto il tendalino,  pastasciutta in tavola con del buon vino fresco, mentre scorgiamo in prua i lineamenti di Capo Grosso. Sta velocemente cambiando la pressione, prepariamo la barca a un probabile salto di vento. Siamo a Capo Corso alle 16.30. Dal mare scorgo una piccola stradina che proveniente da Sud conduce a quattro casette, un'osteria, da proprio l'idea di  un posto  fuori mano. La piccola spiaggia, ospita pochi bagnanti,  all'ancora qualche barca. La zona è ben ridosata ai venti di Sud Est. Infatti approfittiamo per dare una mano di terzaroli e affrontiamo un buon vento di Scirocco. Improvvisamente tutto diventa pieno di vitalità, ognuno ha da fare per sistemarsi al sicuro dai frequenti spruzzi che le onde ci regalano.Qualcuno non si sente molto bene e si sistema in disparte ben legato in pozzetto. Stefano riesce ad arrivare in prua per effettuare qualche ripresa, nonostante le comode prese e i passamano ha la sua bella difficoltà a rientrare in pozzetto senza perdere la telecamera. Anche questo contribuisce a vivacizzare il momento. Dopo un po, ci abituiamo all'onda, al vento forte e cominciamo di nuovo a cantare. Intorno non si vede anima viva, gia da Capo Corso quelle poche barche viste in giro erano sparite. Le condizioni di mare e di vento sono ideali per godere al massimo la gioia di navigare a vele spiegate (oltre gli otto nodi) verso la Capraia, dove trascorreremo in rada la notte dopo aver gettato l'ancora davanti all'imbocco del porticciolo. Da Capo Corso verso l'isola di Capraia) Il fondale é buon tenitore e passeremo una notte tranquilla di meritato riposo.

                        57.JPG (99919 bytes)Sveglia alle 06.30; Chiamo Lorenzo che ci teneva a cogliere l'ultimo momento di quiete. Fanno capolino gli insoliti (per noi) rumori che annunciano il nuovo giorno. Uno dopo l'altro alcuni pescatori escono in mare con un frastuono di motore a scoppio che risveglia anche chi avrebbe voluto dormire, alcuni gabbiani fanno il resto, ma è l'ora di colazione prima di partire per l'ormai vicina Isola D'Elba, meta finale del nostro giro.

                         La ciurma soddisfatta commenta," è sicuramente un'esperienza da rifare". Io penso invece che in Agosto di un altr'anno, oltre al giro della Corsica aggiungeremo il giro della Sardegna.                                           

   

 Continua..........

       Bepi