...il vento, le onde e le montagne, sono sempre dalla parte dei navigatori e scalatori più abili.

 



 
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I

Costa Ovest della Sicilia
Isole Egadi
Trapani Marsala e
Mazara del Vallo
05 luglio 2015

 

Andiamo a conoscere le Isole Egadi

La brezza è poi arrivata ed è stato possibile procedere di bolina a circa quattro nodi. Poteva andare peggio: condensazioni a bassa quota prive di auto convettività, alte pressioni stabilizzate ecc. fatto è che ad un certo punto il vento è calato. Era più la deriva verso SE causata dalla forte corrente del mare che l’avanzamento su la rotta verso SW. L’ultima ora l’abbiamo fatta a motore. Nel piccolo porto di Levanzo erano disponibili dei gavitelli, il resto serviva all’attracco dei numerosi: traghetti, aliscafi e quant’altro; Tutti di fretta, sollevano una notevole maretta. Così abbiamo optato per la Cala Mindola esente da gavitelli. Diamo fondo tra i numerosi natanti che all’imbrunire ci lasciano definitivamente in compagnia della tanto amata natura.  Video
La mattina del sei, anche questa volta mi sembrava d’obbligo visto l’ambiente, alzarmi prima dell’alba ad ammirare il sorgere del sole. Comunque lo strepitio di centinaia di uccelli aveva già dato la sveglia. Salpiamo e in calma di vento andiamo all’Isola di Favignana dove attracchiamo presso l’omonimo porto per fare cambusa. Da subito entriamo in un altro mondo: traghetti, operatori di ogni genere, turisti ecc. immaginarsi il mese agosto. Dopo aver comprato quello che serve, vista una rosticceria che prometteva bene, ci siamo fatti fare una frittura di pesce da mangiare in barca.
Lasciamo contenti il porto per un più fresco ambiente: Cala Rossa. Si trova all'interno del parco, sul lato NE dell'isola, il fondale é di sabbia bianca e poseidonia dove sono posti dei gavitelli a salvaguardia del fondale; ci attacchiamo ad uno di essi e facciamo un bagno rinfrescante prima che la brezza aumenti creando onda e corrente marina. Questo modo di vivere può sembrare monotono ma alla nostra età é anche bello avere il tempo e quiete, dedicandoci a le più piccole cose, le quali riempiono la giornata e inaspettatamente arriva sera.
Mattina del giorno 07.07 in calma piatta ammiriamo la trasparenza del mare sulla sabbia e ci immergiamo subito in quei brillanti colori. La brezza arriva all'improvviso e noi siamo pronti a prendere il mare a vele spiegate.
Trapani
Trapani é vicina e presto entriamo nell'avamporto dove é d'obbligo chiedere via radio di entrare in porto. Dirigiamo subito verso la Lega Navale locale e, non vedendo nessuno in giro ci infiliamo  nel primo posto libero e poi vedremo come é la situazione. Ci presentiamo a Valentino, gentile segretario della   sezione. Tutti sono accoglienti e questo ci fa sempre contenti. Verso sera andiamo in città alla ricerca di una pizzeria consigliataci da Beppe di Balestrate. La città é carina e internazionale con un bel centro storico rinfrescato dieci anni fa in occasione della Coppa America di vela.  In qualità di soci della LNI abbiamo due giorni gratis di ormeggio sufficienti per conoscere quello che ci interessa di più. Stasera ci metteremo all'ancora nell'avamporto e domani salperemo per andare a Marsala presso un'altra sezione della LNI...
E' l'11 luglio siamo ancora alla fonda nell'avamporto di Trapani esattamente a ridosso della Torre Columbaia il vecchio edificio del faro; stiamo meglio che nel marina: isolati, la barca più fresca, sempre al vento e l'atmosfera é più marinara. Con il maltempo é l'opposto. Nelle ore mattutine scendiamo col tender a fare la spesa: troviamo tanti prodotti locali: salse di tutti i tipi, vini locali, pane squisito, buona verdura e frutta siciliana, mercato del pesce e ottimi ristoranti a prezzi moderati. Questa zona si mostra molto attenta alla buona cucina.   
 Domenica 12 luglio, salpiamo e entriamo in porto a fare gasolio. Qua a Trapani adiacente alla LNI c'é un distributore particolarmente affidabile: hanno molto giro di clienti, i serbatoi semi nuovi, ogni anno vengono
svuotati e ripuliti, gasolio di elevata qualità 0,5.  Una leggera brezza da NW é già attiva così lasciamo il porto. I bassi fondali impongono a portarsi molto al largo solo per mantenere una batimetrica per sicurezza di soli 30 metri. L'avvicinamento da N a Marsala é piuttosto laborioso proprio per mantenersi su un fondale sicuro, data  la presenza di rocce affioranti. In prossimità del porto chiediamo a Cmare eventuali ordinanze rispetto a dove poter stare alla fonda. La risposta é: a 500m. dall'imbocco del porto. Questo ci pone in una zona priva di ridosso dall'avamporto. Entriamo comunque a dare un'occhiata ma pur essendo molto grande e con disponibilità di ormeggio in banchina ci viene detto essere un porto commerciale con l'obbligo di rivolgerci alla darsena privata a pagamento. Gli ormeggi della locale LNI sono senza sufficiente fondale, la vicinanza a Mazara e le condizioni favorevoli di vento ci suggeriscono a proseguire. Manteniamo una batimetrica sui 20m. che ci pone sulle due miglia dalla costa. 

Mazara del Vallo

Entriamo nell'avamporto controvento a ridosso della diga foranea,  mantenendo sulla destra una secca dove si può stare alla fonda con mare calmo, in 3m d'acqua su fondale di fango, buon tenitore.  Attraversati i due fari di via del porto individuiamo i pontili della Lega dove il solerte e gentile Vito ci tende subito la "drappa" atta a
l'ormeggio. Dopo cena nel far due passi scopriamo una bella cittadina; nel pur piccolo centro storico vi sono un paio di belle piazze ornate da edifici storici interessanti e graziosi. L'ampio lungomare alla sera é molto frequentato, oggi é stata la festa ".. del Paradiso, patrona della città. Grande partecipazione di fedeli in processione con sacerdoti, portatori, autorità e banda  cittadina.
Giorno 13 luglio, Carla rientra da una ricognizione lungo il fiume zona più popolare della città, dove i prezzi precipitano  rispetto a quelli ordinari: 0,60 il caffé al bar, quattro euro per un borsone di ottima frutta e verdura, un pesce  S. Pietro a ottimo prezzo, ecc. Bene... 
Martedì 14 prendiamo il treno e facciamo un'escursione a Marsala, un po' per visitare la città e anche per capire se vi sono cantieri di nostro gradimento. Quello di Marsala è un porto tranquillo, uno dei cantieri ha un prezzo abbastanza accessibile ma non mi convince: é troppo esposto alle condizioni meteo e solitario. La città è abbastanza interessante con cose da vedere come: dietro l'isola Grande, sorgono i resti di un'antica città fenicia, Motya, ma per la visita occorre l'autorizzazione da Palermo. Dopo aver pranzato con un ottimo antipasto di pesce, riprendiamo il treno per Trapani. Visitiamo tre cantieri e chiediamo il preventivo, solo uno dava qualità e prezzo ma per noi sempre troppo caro. Stanchi e con la bottiglia d'acqua a portata di mano rientriamo alla base dove troviamo una brutta sorpresa. Una bella imbarcazione francese, AMEL da 54 piedi, nella manovra di ormeggio urta la nostra battagliola di sx rompendo un pezzetto di teak, toccando un candeliere e facendo cedere la base in vetroresina dello stesso. Purtroppo succede. Sono cose che ti fanno male quasi fisicamente. E' così che facciamo conoscenza con Jean Pierre e Paola. Oggi 15 di buon mattino tutti insieme andiamo in CP a fare la dichiarazione di "evento straordinario". Giorno 17, ieri i francesi sono ripartiti, abbiamo
notato una certa tensione a bordo, l'età di Jean Pierre non l'aiuta, nonostante la sua lunga esperienza marinara. Il calore é sempre più intenso e al pomeriggio rimaniamo nell'unico luogo fresco la barca. Anche nelle strette vie della cittadina si è protetti dal caldo, come nella "casbah" araba che abbiamo brevemente attraversato; fino a 6-7 anni fa non era consigliata ai turisti. Interessante: il museo del Satiro, ospita la statua del"Satiro danzante", particolarissima opera bronzea greca, pescata nel Canale di Sicilia; l'opera è datata tra la fine del IV e il III sec. a.C. Il teatro Garibaldi, un teatro del popolo costruito con i legni di vecchie navi in onore dell'eroe...  La splendida piazza della Repubblica con la statua di San Vito, insigne capolavoro d'arte settecentesca. Attendiamo l'artigiano che ripari a regola d'arte il danno, poi anziché proseguire, ritorneremo nella zona di Trapani, in attesa che arrivi Jacopo ed Eleonora per una breve vacanza. Per loro, ci  sembra più congeniale. Poi ritorneremo nel Golfo di Castellamare e sverneremo ancora a Termini, nonostante il forte  vento invernale. Attualmente ci sembra la cosa migliore, considerando: affidabilità, costi e collegamenti con l'aeroporto. Giorno 18, aggiungo una nota a quanto scritto ieri sulla scelta del cantiere per l'inverno: si sa che alla sera il mare restituisce il calore incamerato durante il giorno pertanto si  crea una termica relativamente più calda la quale richiama aria fredda che la terra fornisce raffreddandosi prima. Così abbiamo la brezza di terra, la quale porta il calore rilasciato dal lungo mare ma anche gli odori... infatti sul lungomare antistante la città è vietata la balneazione. Stanno risolvendo il problema ma probabilmente non a breve periodo. Attualmente se vogliamo fare il bagno, dobbiamo andare al di là del fiume che attraversa la città. E allora va bene anche non proseguire e restare sul conosciuto. Nonostante la brezza spirasse la NW era calda, fortunatamente la barca é coibentata sufficientemente da ripararci dal calore solare ma vedremo di ripartire al più presto. 
Ritorniamo alle Egadi 
 


 

 

 

 

 

 

 

 

 


Domenica 02 di agosto, siamo alla fonda a Trapani a ridosso del molo della Columbaia. Eravamo ripartiti da Mazara e bolinando di trinchetta raggiungiamo un luogo molto più fresco: il lato S dell'isola di Favignana. Punta Marsala forma una bella baia riparata dai venti settentrionali, rientra nel Parco delle Egadi pertanto zona C ed é d'obbligo usufruire dei gavitelli a salvaguardia del fondale. Il luogo é molto bello e l'acqua altrettanto. Lasciamo la barca e camminiamo nell'entroterra; una zona piatta fatta di antiche cave di Tufo. I pochi abitanti si costruivano la casa utilizzando il Tufo dalle fondamenta della stessa; infatti in fondo ad una di queste hanno costruito un grande albergo con tanto di piscina. Giunti ad un parcheggio si scende per una strada pedonale, ad una profondità di 25/30 metri circa. Da sotto le pareti verticali fanno da cornice ad un cielo stellato, mentre sul fondo dal tufo hanno derivato dei piccoli canali d'acqua collegati tra loro con qualche fontana da rendere più fresco il luogo. Dei pontili d'anno accesso alla piscina ed a una delle sale da pranzo su palafitte. Il tutto è inconsueto e apprezziamo anche la buona cucina.
Giorno 08 agosto, tre giorni fa è arrivato Jacopo con Eleonora per trascorrere una settimana di meritato relax.. Gli avevamo preavvisati: abbiamo un topolino in barca.. e, come da nostra richiesta ci hanno portato un apparecchio ad ultrasuoni capace di allontanare gli infestanti: topolini, insetti ecc. Stanotte riproviamo anche con quello. Adesso siamo all'ancora nella Baia di Lido Burrone dell'isola di Favignana. Arrivati l'altro ieri a Cala Azzurra e nel tardo pomeriggio ci siamo spostati qua per via di un ristorantino coi tavoli a bordo spiaggia, si mangia discretamente e a prezzi ragionevoli. Ieri era una giornata da venti nodi di vento, ideale per trasferirsi su qualche isola ma è stato anche bello dare fondo nella caratteristica Cala Rotonda.  Verso sera siamo ritornati nello stesso posto anche perché dista  poco dal paese di Favignana dove si può trovare qualcosa tipo: un motorino per girare l'isola. Noi invece ci basta: una baia sicura, l'ancora che tiene e l'acqua pulita. Per stasera ci tocca aprire una bottiglia di buon bianco proveniente dai vigneti di Marsala, un pensiero gentile da parte dei ragazzi di Carla, rientrati da una prima escursione.
Jacopo ed Eleonora sono ripartiti e noi siamo ritornati un po' "mesti" nel Golfo di Castellamare. Dico mesti perché questo ultimo periodo con cambiamenti di programma, poi una lunga attesa a Trapani e dintorni, giochi a carte, il topo che và e viene, poca voglia di navigare, non é stato un toccasana per il nostro fragile rapporto.  Come in montagna, anche in barca, le consapevolezze sono maggiori, proprio perché si è più a contatto nel tempo e  tutto è più evidente, nel bene e nel male... ma va bene così. Oggi 25.08 chi doveva ritornare a casa é ritornato, ed io come altre volte, in solitario cercherò di riconquistarmi l'equilibrio necessario per sentirmi bene con me stesso, con i miei cari, con la natura e con Kitalpha.
        https://www.youtube.com/watch?v=mT85J4GQQLk 


 

IMMAGINI  CORRELATE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mazara del Vallo

 

 

 
       

Marsala

 
     

     

 

       

 
       

 

Un topo in barca

02 agosto. Dopo un paio di giorni all'Isola di Favignana ritorniamo a Trapani. Nel frattempo, da qualche giorno, abbiamo scoperto di avere un topo in barca... mica tanto piccolo, circa 12 cm. più la coda. Nero, da fogna e furbo fin che basta. Mi ero addormentato in "dinette" con la luce accesa, svegliatomi durante la notte, vedo correre questo topo, fosse stato un topolino ma era uno di quei tanti visti qualche sera prima sull'isola disabitata del molo di sovra flutto, nominato in precedenza " la Colombaia" e sovrastato al suo apice da un edificio rotondo fortificato. In un primo momento rimani sorpreso per l'estranea presenza in casa tua, poi se non l'avessi visto non ci avrei subito creduto. Ti viene in mente che in otto anni di vita in barca non hai mai sentito parlare di topi tranne su qualche libro di avventure in mare. Il mattino seguente mi rivolgo alla vicina Lega Navale e pongo il problema. Scopro che loro hanno una gran pratica di queste cose. Mi dicono che questi topi sanno nuotare perché vanno a caccia di granchi. All'ora o l'abbiamo preso i giorni che siamo stati qua in porto, o a Mazara, o all'ancora... Come si risolve il problema? Con la colla, ma ci è sfuggito. Giovanni della barca a vela Latina "Cocinella", ci presta una trappola, bisogna metterci il pane con la nutella, c'è chi dice il pomodoro con la nutella e chi il grano d'uva. Poi bisogna lasciare la barca altrimenti non si fa vedere. Abbiamo messo anche il veleno che lo tenevamo per ultimo ma fin'ora niente. Stasera proveremo a mettere il veleno sotto il pagliolato... Quello ci mangia i cavi elettrici... Un amico... mi dice: non prendere la cosa sottogamba, quello in una settimana ti fa venti topolini, poi ci sono tutti gli incesti tra mamma e figli, tra sorelle e fratelli.. e in poco tempo ti trovi con duemila topi...Grazie tante, forse un giorno toccherà a lui.
Stanotte il topo ha girato per tutto il ponte, ormai è di casa, avevamo rimesso la scatola di cartone con dentro tre tavole di colla trovate da comprare già confezionate, messo in mezzo metà pomodoro e l'uva. Non mi dilungo ma ha trovato il sistema di succhiare l'interno del pomodoro e dell'uva senza toccare la colla. Ormai si sono affezionati anche i nostri i miei due nipotini e fanno il tifo per lui. 
Balestrate 23.8  Il ratto é ancora in barca... abbiamo altre esche ma fino ad ora non sono servite tranne che a renderlo sempre più guardingo. Abbiamo in serbo qualche altra strategia: alla notte non chiudiaamo la barca affin ché sia libero da girare sul ponte. Invece abbiamo chiuso tutte le prese d'aria esterne vedi:  presa d'aria del motore, del Webasto, dei gavoni, gli sfiati delle batterie ecc. da poterlo chiudere fuori. Vedremo... Intanto verso le quattro del mattino lo sentiamo zampettare allegramente.  Si muove a tratti e sempre di corsa. Chiudo l'ingresso in barca, pensando di uscire e buttarlo a mare appena fa giorno. Armato di scopa vado all'attacco ma non lo trovo; invece trovo rosicchiata la carta con la quale avevo chiuso un minuscolo accesso che passando attraverso al quadro elettrico della messa in moto e seguendo il fascio di cavi porta in sala motore e da lì in sentina.  Rinforziamo le chiusure di questi piccoli accessi e pensando: in barca non riesce ad accedere alla dispensa, dove abbiamo messo al sicuro anche alcune bottiglie  in plastica dell'acqua minerale. Si perchè ne abbiamo trovate diverse, prima in "dinet" e anche in un gavone, bucate da un colpo d'unghia. Questo riconosceva l'acqua in bottiglia sigillata. Per cui se vuole mangiare e bere deve scendere dalla barca. Pertanto alla notte e quando andavamo a fare la spesa lasciavamo tutto aperto e con la passerella abbassata per agevolargli l'accesso alla banchina peraltro sempre deserta. Quasi subito ci siamo accorti che "cacchette" non ce n'erano più e nemmeno rumori da topo. Il topo se n'era andato: Balestrate 24 agosto.

 

  Costa Nord Occidentale della Sicilia

Diario di bordo 

Inverno 2015/16