La comunità
di Porticello festeggia la loro Santa Patrona.
Il primo di settembre arrivo a
Porticello, é circa mezzogiorno. Adocchio un posto libero adatto
a non infastidire l'ormeggio dei pescherecci. Ancora prima di
scendere a terra, alcuni conoscenti mi danno il benvenuto.
Apprezzo con piacere le comodità di essere ormeggiati a terra e
al riparo dai venti. Nel pomeriggio incontro un po' tutti e
riprendo, nel tempo, i ritmi del luogo. Nei giorni di quiete il
porto si svuota dei pescherecci, più o meno grandi, prendono il
largo e vi rimarranno per alcuni giorni. Una moltitudine di
pescatori con barche di dimensioni più piccole, vanno a mare in
orari, soggetti al tipo di pesca, alla distanza dal porto, e
rientreranno entro le 12 o 24 ore. Essi sono il respiro
del porto, lo tengono sempre vivo. Nei giorni di mare o di
tempesta, si ritrovano tutti: in famiglia, in barca o in
banchina e
la Madonna del Lume veglia e protegge i suoi devoti.
Già questa primavera nei primi
giorni dal mio arrivo in questa bella località di pescatori ero stato informato della festa patronale dei primi di ottobre, quale evento dell'anno. La comunità di Porticello
con centinaia di pescatori e le loro
cooperative, insieme al comune e Guardia Costiera, collaborano
per il buon fine di tutte le manifestazioni previste in questi
sei giorni di festa autunnali. Il mese di settembre é un periodo
di riequilibrio rispetto alla ripresa delle mie abitudini
rispetto ai rapporti interpersonali e al nuovo ritmo quotidiano
rispetto a altre possibilità nel vivere la giornata, come:
disponibilità di fare la spesa in qualsiasi momento, anche
l'alimentazione è meno sobria, con pesce appena pescato o
qualche bevanda a piacere del momento, quattro chiacchiere
strada facendo, riprendere il ritmo del porto nel senso che gli
amici ci sono in momenti di vento o di riarmo dell'attrezzatura
rispetto al tipo di pesca, mentre nei periodi di bonaccia erano
in mare. Nelle giornate di troppo sole andare in spiaggia a fare
una nuotata di tardo pomeriggio, poi cambiando la stagione, la
nuotata, andava bene prima di pranzo. Dopo cena una passeggiata,
se incontravo Giovanni, o sul molo, Angelo, Mariano o Maurizio
con il fratello Onofrio, Beppe anch'esso ormeggiato sulla mia
stessa banchina, mi vende qualche pesce, Marco che ha comprato
per una miseria una barca a vela battente bandiera olandese ma
deve rinnovare la licenza di navigazione...farsi la patente
nautica e imparare ad andare a vela.... Ignazio amico disabile
sempre in banchina a pescare con un'asta di legno e uno spago
con amo, Franco disabile, anche lui viene a visitare la Madonna,
la statua é a pochi metri dalla mia barca. Altre volte lo
incontro al mattino fuori la Capitaneria in attesa del passaggio
della Luogotenente; ha in mano un suo scritto da inoltrare
all'Ammiraglio affinché si adoperi, seguendo le istruzioni
scritte, atte a risolvere il problema dei terremoti. Nei tempi
morti cerco di risolvere il problema degli alternatori, per
escludere tante considerazioni ne ho comprato uno nuovo..Il mio
amico Beppe, papà di Andrea e armatore di un bel peschereccio mi
accompagna a verificare che sia messo al banco l'alternatore
richiesto e mi consiglia in base alla sua esperienza. Lui è
molto bravo a risolvere i problemi dovesssero accadere in mare.
Un giorno mi disse: qua non trovi nessuno che lavora su
l'impianto come indica lo schema Volvo...e così è stato. Emanuele impiegato come pescatore è
abbastanza bravo come meccanico e un p'ò elettrauto. Nel fare provini
e verifiche abbiamo scoperto che chi mi aveva montato e
controllato alternatore (meccanico o elettricista, furbetto ma
non ce ne sono altri, segue quello che in primavera voleva
truffarmi) non aveva collegato il filo che comanda la carica e
l'aveva fissato solo con il tendi alternatore perchè il perno
inferiore era scomodo. Io contento che non riscaldava sempre, fiducioso, sono andato in mare. Non riscaldava più quello
ma riscaldava l'altro... beh dai, intanto si impara.
La Madonna del Lume
Una leggenda circonda il
ritrovamento del quadro della Vergine che i pescatori
raccontano ancora con acceso entusiasmo. Alla fine di Piano
Stenditore, nella parte nord occidentale della borgata, si trova
l’antico molo di Santa Nicolicchia (divenuto
famoso in seguito alla poco fortunata telenovelas “Agrodolce”).
Questo molo è chiamato così perché esisteva sin dal 1439
un’antica cappella dedicata a San Nicola di Bari. Nello specchio
d’acqua antistante il porticciolo dei poveri pescatori, durante
una battuta di pesca, recuperarono una lastra d’ardesia che si
era impigliata nella rete sulla quale vi era dipinta un’immagine
della Madonna. La gente del posto pensò di
collocare il quadro nella minuscola chiesa di Santa Nicolicchia
e la proclamarono patrona del mare e singolare
protettrice del borgo di “Perriera” (così all’epoca si
chiamava Porticello) e dei suoi abitanti. Successivamente,
quando fu costruita l’attuale chiesa, l’icona della Madonna fu
trasferita per essere venerata in un luogo più degno e decoroso.
Da allora, ogni anno, la prima e
la seconda settimana di ottobre, Porticello si veste a festa con
sfarzose luminarie, numerose bancarelle di calia, semenza,
torrone e il suono delle bande musicali e dei tamburi che
richiamano tutti gli abitanti
alla partecipazione ai giochi tipo dell'antenna a mare: sarebbe
come da noi l'albero della cuccagna ma invece che essere
verticale è messo orizzontale a 2/3 metri dal pelo d'acqua.
https://www.youtube.com/watch?v=Xtwq04h94QM
Numerose sono le processioni, i S. rosari, le lodi mattutine, le
fiaccolate, le liturgie, le celebrazioni, i vespri, ed infine la
"Vara" con tanto onore di chi la porta. Non ho mai visto fuochi
artificiali tanto belli. Personalmente gli apprezzerei se
fossero silenziosi, ne soffrirebbero meno anche gli animali. Si,
c'è tanta fede, amore per la famiglia (spesso numerosissima) e
fratellanza. Nel paese brulicano i luoghi dove di gioca a carte.
In estate negli angoli in obra, sotto una pianta, in un
garage o sul cassone di una , Non vi é l'abitudine del bere anche perché: in mare non vi sono
taverne. Tanti ragazzi hanno la passione della pesca come da noi
quella della montagna. Verso sera essi si ritrovano: se il mare
non permette rimangono a parlare a bordo di un genitore di uno o
dell'altro. Se invece le condizioni sono buone, verso sera essi
escono dal porto, su una piccola barca a remi. Buttano la rete e
al mattino presto vanno a riprenderla. A volte ritornano con
grande soddisfazione per aver pescato qualcosa, diversamente,
rientrano contenti per aver svolto l'attività che li appassiona.
E' già tempo di ritornare in cantiere
Siamo già alla fine di ottobre; i giorni sono trascorsi a grande
velocità. I vari impegni ordinari e quotidiani o quasi,
consistevano in: fare i consueti lavori domestici, andare in
spiaggia per un bagno, lettura pomeridiana con riposino,
intrattenersi con amici e conoscenti; gli impegni straordinari
sono stati le manutenzioni: verifica e ripristino da corrosione
galvanica, di due tubi nel circuito di raffreddamento dell'acqua
di mare e, cercare di risolvere il problema degli alternatori
che riscaldavano. A questo proposito ho trovato Emanuele, un
meccanico che fa il pescatore per necessità... come tanti bravo
ma non abbastanza per fare le cose a regola d'arte. Per giorni
abbiamo cercato di capire cosa non funzionava poi ho trovato gli
schemi elettrici dell'impianto e così la soluzione: quando
ritorno a casa, imparare da un bravo tecnico tanto da sapere
come va fatto il lavoro. In precedenza avevo chiamato uno noto
del luogo.
Era ritenuto bravino ma da non fidarsi troppo... Infatti, diceva di avermi
controllato al banco l'alternatore del motore; così l'aveva
installato e ero partito per le Isole Eolie. Ritornato qua,
avevo smontato tale alternatore accorgendomi che non aveva
avvitato stretto il perno inferiore e collegato il filo che
determina la carica. In più è risultato guasto. Però i soldi gli
ha voluti come avesse fatto il lavoro a regola d'arte... Essendo
in parallelo con l'alternatore dei servizi, questo, svolgeva
tutto il lavoro. Era saltato uno dei due diodi principali di
protezione e, suppongo, i diodi degli alternatori. Scollegati
gli stessi dall'essere in parallelo, ho installato un nuovo
alternatore per il motore ed uno, usato, per i servizi.
Abbastanza stremato...mi resta da verificare i cuscinetti della
cinghia di distribuzione che cambierò e, i cuscinetti della
pompa dell'acqua dolce, perché quando il motore è freddo
stridono causa la sollecitazione delle cinghie. Quando la barca
sarà in secca avrò tutto il tempo. Cambierò olio motore, filtri,
tubo metallico all'interno del filtro dell'acqua di mare, le
cerniere del tendalino che me le hanno cucite con i capi uno più
lungo dell'altro... verifica tubo a uno dei due serbatoi di
gasolio: credo mi abbiano rubato gasolio, non riuscendo poi a
recuperare il tubo... così ché, riesco a fare rifornimento solo
al serbatoio principale...
Domenica 13.11 salutati gli amici lascio il porto e giungo a
Termini Imerese in Cantiere. Alata la barca mi riadatto
all'ambiente già conosciuto. Il ben tornato dalle maestranze e
dagli operatori commerciali e poi il mare che nei giorni di bel
tempo, vado a nuotare e
bruciare calorie. Non c'è Daniela, conosciuta nella spiaggia di
S. Flavia. La simpatica e costruttiva compagnia, ha fatto si
che, essendo lei vegana, un po' di educazione alimentare l'ho
appresa.
Rientrato a casa il 01.12 ritrovo i miei figli E nipoti.
Riferimenti affettivi, senza i quali non apprezzerei nemmeno
ritornare nella natura del mare. |
IMMAGINI CORRELATE
I Delfini ostacolano i pescatori
01.11 Ieri sera è
rientrata una barca con 10 pescatori di equipaggio. Erano in
forte anticipo rispetto all'ora di rientro. Queste grosse
imbarcazioni sono appositamente attrezzate per la pesca alla
"Lampara". Praticamente hanno a bordo e posizionate a poppavia
due barche fornite di grosse lampade. A bordo di queste vi è un
motore a scoppio che fa girare una potente dinamo atta ad
alimentate grosse lampade di bordo. Individuati i banchi di
Sardine, per mezzo di una grù, calano a mare queste due
imbarcazioni con a bordo due o tre pescatori per barca, i quali
stendono le reti intorno ai pesci attratti dalla luce delle
lampade e poi issano la rete che si chiude. Agganciata alla gru
del peschereccio viene issata a bordo dove altri pescatori
selezionano il pescato confezionandolo in appositi contenitori
di polistirolo. I Delfini entrano in gioco ancora prima:
Attendono il peschereccio e poi lo seguono appena i pescatori
individuano i pesci i Delfini fanno il resto...una bella
scorpacciata ei pesci più fortunati riescono a dileguarsi
lasciando i pescatori a mani vuote. E' così che spesso succede.
I dieci pescatori imbarcati a percentuale rientrano mesti senza
un solo pesce. Quando invece va abbastanza bene gli vedi
sbarcare con un sacchetto di pesce a testa per le loro famiglie
e poi divideranno il ricavato del pescato venduto. Ai tempi di
Mussolini era acconsentito portare appresso il fucile atto a
risolvere questo problema.
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