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Bepi Hoffer
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di Bepi Hoffer |
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Volare insieme,
un sogno che per loro è diventato realtà. |
Il volo del
Falco
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LEO
DICKINSON - Gran Bretagna
E’ considerato uno dei più grandi autori di film di avventura sportiva,
con una produzione personale di oltre 50 opere e
collaborazioni a numerose opere di altri registi. Con le sue
opere ha vinto premi nei principali Festival di montagna e
avventura. Ancora studente, Leo ha iniziato ad
arrampicare nel Lake District nel Galles settentrionale. Nel 1970 ha
persuaso la Yorkshire TV a finanziare il suo primo film di
alpinismo, la salita della parete Nord dell’Eiger
in Svizzera. Ad esso hanno fatto seguito molti altri film sul Cervino,
in Patagonia, sull’Everest (dove ha ripreso
l’ascensione senza ossigeno di Reinhold Messner e Peter Habeler). Ha documentato con il film
“Dudh Kosi – The Relentless River of Everest”
l’impetuoso scorrere del più alto fiume del mondo ,vincendo il Gran
Premio a Trento nel 1978.
Accanto all’alpinismo, alla speleologia, al kayak, al windsurf, al
pallone aerostatico lo hanno attratto le emozioni
del paracadutismo. E’ diventato un esperto dell’arte del
“freefall”, o caduta libera, che ha illustrato in diversi film.
E’ anche fotografo d’eccezione e sue opere sono
apparse su riviste come Life, National Geographic, Paris Match, Stern e
GEO. Nel novembre 1986 ha vinto il premio
Nikon per il miglior fotografo del mese con una
delle sue immagini di paracadutismo.
Ha scritto tre libri sulle sue avventure: “Filming the impossible”,
“Anything is possible” e “Ballooning over
Everest”.
Dickinson non ha abbandonato gli sport d’azione, ma la sua passione più
recente sono i filmati naturalistici, ove può
sfruttare le sue capacità di scalatore e paracadutista: l’anno
scorso, filmando i rapaci vicino ad Arco, ha effettuato 16 lanci
dal monte Brento.
LEO DICKINSON, UNA STORIA D’AMORE CON L’EVEREST
L'omaggio
del regista britannico Leo Dickinson realizzato per il Filmfestival
della Montagna di Trento sarà proiettato in prima
mondiale nella serata dell'Everest Day - giovedì 1maggio - condotta da
Reinhold Messner
Il regista britannico Leo Dickinson ha fatto sei storici film
riguardanti l’Everest e da queste sue opere ha
tratto le immagini con cui ha realizzato questo omaggio all'Everest
(titolo originale: A love affair with Everest),
appositamente montato per il Filmfestival della
Montagna di Trento che lo proporrà in anteprima mondiale nel corso della
serata speciale dedicata all'Everest del 1°
maggio condotta da Reinhold Messner. La sua
storia d’amore con la montagna più alta del mondo inizia nel 1975,
quando un giovane medico di nome Mike Jones gli
chiede se gli piacerebbe venire giù in canoa dal
fiume Dudh Kosi, che nasce dal ghiacciaio Khumbu, sull’Everest.
"Dudh Kosi – L’inarrestabile fiume
dell’Everest" ha vinto dozzine di premi
internazionali – più di qualsiasi altro film di
avventura in assoluto – ed è ancora visto nel mondo della
canoa come il film più ispirato che sia stato girato mai su
quello sport. Il seguente film riguardava la
scalata invernale della "Parete Nord del Cervino", e Leo lo
iscrisse al Filmfestival di Trento. Il suo traduttore era Uschi
Messner, moglie di Reinhold Messner
che stava diventando l’alpinista più famoso al mondo.
Uschi disse a Leo: "Devi fare un film sul
mio Reinhold: salirà l’Everest senza ossigeno".
"Everest senza maschera"
divenne il film più significativo mai realizzato a proposito
dell’Everest. Peter Habeler e Reinhold Messner riuscirono ad
arrivare in vetta senza l’ossigeno. Il film di
Leo sull’impresa – come Dudh Kosi – fu proiettato in quasi ogni paese
del globo. "In
pallone sopra l’Everest". Nell’85 Leo tentò di
sorvolare la vetta con un team australiano, ma il
permesso delle autorità cinesi non arrivò mai. Leo attese pazientemente
che il giusto clima politico maturasse, poi
organizzò la propria spedizione. Nel 1991 i suoi due palloni
salparono da Gokyo, Nepal e volarono proprio sopra la sommità
dell’Everest. Fu un atto di fiducia nel proprio
equipaggiamento ed un passo da gigante in un’avventura ignota. Il loro
atterraggio a precipizio nell’alto deserto del Tibet è uno dei
più memorabili pezzi di televisione di sempre.
Il film di Leo "A piedi sulla via dell'Everest" mostrò
come fosse possibile ad un alpinista disabile
raggiungere la cima, anche se Tom Whittaker si fermò 700 metri più in
basso. |
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Il
meeting del Brento, ha sempre coinciso con il "Film Festival di
Trento" evento cinematografico dedicato alla montagna e
all'esplorazione. Quest'anno facente parte della giuria c'era il
"nostro" Base Jumper Leo Dickinson, il quale approfittando di
qualche momento libero, ultimava le riprese sul Brento riguardanti
il volo del Falco.
Come
sappiamo, sono state effettuate delle riprese, di un jumper che
salta dalla parete del Brento, nello stesso momento viene lanciato
anche il falco. In pochissimi secondi, il falco raggiunge il jumper
che sta precipitando in caduta libera, tenendo in mano un boccone
colorato di giallo, lo afferra, mentre la cinepresa istallata sul
casco del paracadutista riprende la scena.
Febbrile attesa, a volte insopportabile ma
piena di meditazione |
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Mandy
La sua dolce compagna
di vita e protagonista insieme a Leo di avventure sportive. Istruttore
di Ballon - Mongolfiere, gestisce una scuola di volo.
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Le condizioni non sono adatte, una nube toglie la
visibilità. Approfittiamo per
conoscerci meglio e parlare con un Australiano e due Olandesi giunti sul
posto per l'occasione. Marco Rossi ovviamente fa parte del gruppo.
Il tempo cambia
è il momento di saltare.
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E
di colpo il vuoto. Diventerà sempre più denso con l'aumentare della
velocità. |
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