...il vento, le onde e le montagne, sono sempre dalla parte dei navigatori e scalatori più abili.



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Per la crociera: bagaglio leggero ed essenziale.
Il bagaglio essenziale del velista in crociera non dovrebbe eccedere i 15 chili contenuti in una sacca impermeabile vuota. Oltre l'abbigliamento "buono", biancheria intima, magliette di cotone, calzoncini, costume da bagno, asciugamano, pigiama, accessori da toilette, si consiglia di portare:
Per il sole - Copricapo di tela, crema solare ad alta protezione, occhiali con lenti UV o almeno polarizzate, camiciola con maniche lunghe e calzoni in cotonina bianca.
Per la sera - maglioncino, jeans, berretto di lana, calze;
Per la pioggia - cerata e stivali;
Per mani e piedi - guanti da lavoro, scarpe anti sdrucciolo;
Per la salute - medicinali d'uso abituale, dopo-sole, collirio;
Accessori - pila frontale (torcia elettrica), maschera, pinne;
I gadget - apparecchi fotografici, cineprese e videocamere (poco costose), pellicole a bassa intensità, filtri appropriati;
Documenti - patente nautica, documenti personali, carta di credito. 

Etichetta navale
Il Comandante è il primo a salire a bordo e l'ultimo a scendere.

Prima di salire a bordo chiedere il permesso e salire a bordo senza scarpe (o con suole di gomma pulite).

Gli ospiti giovani devono considerarsi membri dell'equipaggio e mettersi a disposizione del Comandante.
Chi non partecipa alle manovre si ritira sottocoperta o si sistema in posizione da non intralciare il lavoro dell'equipaggio.

Non accostarsi a un'altra imbarcazione senza aver chiesto l'autorizzazione al suo armatore o al Comandante.
Aiutare, se richiesti, le imbarcazioni vicine nelle manovre per ormeggiare e salpare.
Non ormeggiarsi mai sul corpo morto di un'altra imbarcazione.

 


TOLLERANZA  EDUCAZIONE  E DISCIPLINA

E' la base comune per potersi godere dei piacevoli giorni di mare ed è una miscela di buona volontà e comprensione reciproca; lo skipper e l'eventuale nostromo, poi, aggiungeranno quel pizzico di disciplina che completerà la ricetta.
Questo accenno può suonare strano parlando di piacevoli giorni di navigazione durante i quali godersi un po' di mare e di libertà tra chi non si conosce o tra amici; è uno dei problemi più delicati, proprio perché nella navigazione da diporto non si può, direi anzi, non si deve, pensare a una disciplina rigida come si può avere a bordo di una nave mercantile o militare.  Tuttavia, proprio perché la crociera si svolga al meglio e nella massima sicurezza, un po' di disciplina ci vuole.  Questo non vuol dire che lo skipper  debba assumere le vesti  del sergente di ferro, però specialmente quando si tratta di manovre, gli ordini dello skipper vanno eseguiti immediatamente e senza discutere. Una manovra non può essere interrotta o rallentata per spiegarla o discuterla. Ma cosa fare se lo skipper, per qualsiasi motivo, non vi va bene? Molto semplice, sbarcare alla prima occasione: non dimentichiamoci che la nave è sua.

L'ETICHETTA  DI  BORDO:  POCA  MA  RAZIONALE

Poche parole sull'etichetta di bordo; poche perché, ovviamente, di etichetta non ce n'è molta.

  • Per cominciare, è bene sottolineare che a bordo ci si dà tutti del tu e ci si chiama con nome proprio o con un nomignolo:cognomi e titoli restano a terra.
    Le norme restanti sono pochissime.
  • Quando si attracca o si getta l'ancora, la coperta va immediatamente riordinata, tutte le cime debbono essere addugliate, le scotte abbisciate, le drizze fatte su a dovere, le vele gerlate, il tendalino spiegato alla perfezione, gli attrezzi rimessi al loro posto ecc. Tutto, deve essere rimesso in ordine senza attendere che lo skipper o il nostromo lo ordinino e, naturalmente, senza che vi mettano mano.
  • Quando si sta per attraccare, tutti coloro che non sono impegnati nella manovra devono essere pronti a sistemare i parabordi secondo le indicazioni dello skipper o del nostromo. Quando si salpa, invece, non appena mollati gli ormeggi, chi non è impegnato nelle manovre dovrà ritirare i parabordi e stivarli.