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Bepi Hoffer
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Isola Kinaros e Isola Levitha |
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Le due isole
hanno degli ottimi ridossi da tutti i vendi. I fondali sono rocciosi, pertanto:
all'isola di Levitha vi sono i "gavitelli" all'isola di Kimaros, un corpo morto
e per l'ancora è prudente usare un grippiale. Le fotografie pubblicate in questa
pagina riguardano esclusivamente Kimaros. |
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20 Agosto 2009
Poco dopo l'alba partiamo
da Kirikos all'isola Ikaria, .direzione l'isola di Amorgos. Le previsioni
davano NE e poi NO. Il vento era già fresco.L'isola Ikaria ostica nelle sue
vicinanze, per gli effetti dei venti di caduta, venti che abbracciano
l'isola e, correnti varie che formano onde scomposte e scomode alla
navigazione. Pertanto aiutati dal vigoroso motore ci allontaniamo il più
relativamente possibile. Prima della partenza avevo armato il tangone per i
venti da NO. Il vento, invece di crescere costante e nella direzione giusta
, diminuiva, onde scomposte rendevano la navigazione con rotta SSE,
tormentata e poco redditizia. Olimpia radio, per le prossime 12 ore, dava
nell'Egeo S, venti forza 6-7 con punte di 8.Questo per quando saremo
arrivati nei pressi della nostra destinazione. Dopo circa due ore di
trambusto con onde che portavano la barca ai venti da NE-N-NO, decisi di far
rotta per 157° verso l'isola Levitha. A quel punto mi sarei allontanato da
Ikaria, trovandomi però la randa soppravento, rispetto al fiocco, le onde
facevano il resto...disarmo in parte il tangone e proseguiamo al traverso
che poi diventa un gran lasco, sempre in attesa del benedetto NO: Il segreto
è avere tutto il tempo che si vuole e un approdo di sottovento sicuro.
Lontane isole fanno capolino celate da una umida linea di condensazione ,
che denota scarsità di vento. Penso al NO che deve arrivare e mi metto in
pace, tanto chi se ne frega, abbiamo quel tanto di velocità (3-4kts) da
governare rispetto all'onda. Scomoda navigazione che ci porta fuori rotta e
ci riporta quando lentamente comincia a instaurarsi il NO. Rinfresca;
prendiamo animo, noi e la barca. Finalmente il fiocco tangonato è in
soppravento, la mia pigrizia è soddisfatta; comincio a ridurre vela man mano
che raggiungiamo i sette nodi. Le ultime due ore le veleggiamo così. Largo
giro intorno al capo E, con solita sventolata, poi una bella tosta bolina
senz'onda, che rasentava i 30°, ci porta nel cuore dell'isola dove una baia
chiusa che intaglia la costa S, si divide in due bracci che vanno verso O ed
E; Nel braccio E della baia il ridosso è completo. Troviamo delle boe di
ormeggio...e sulla collina una piccola trattoria gestita dai pochi abitanti
che sono il guardiano del faro e qualche pescatore.... |
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Vento a ponente,
chi salpa dalla riva se ne pente. |
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24 agosto 2009 |
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Il ricordo di Limnia
sull'isola di Khios è quasi passato; internet, Tv, acqua, elettricità,
il fornaio che fa il pane con un antico forno a legna, il vino buono,
tutti i giorni arrivava il pescatore e anche lì, tranquillità. Da alcuni
giorni godiamo queste piccole isole, disabitate, come l'isola Levita e Kinaros.
A kinaros saremmo rimasti più tempo ma la mancanza di generi di
conforto, tipo: tabacco e buon vino, cominciavano a
scarseggiare. Eravamo ancorati, alla fine di una tortuosa gola
intagliata nella roccia, in 5m. di acqua. Dopo aver messo un "grippiale"
visto il fondo roccioso abbiamo dato fondo all'ancora, filando 40m. di
catena fino a una boa al centro del canale ben tenuta da tre gomene, due
ancorate ai lati e una sul fondo. Il posto era riparato da tutti i
venti. Ideale per sentirsi al sicuro. Il pastore con la compagna
vivevano
sull'isola tutto l'anno. Numerosi pannelli
fotovoltaici, impianto eolico ed eventuale gruppo elettrogeno,
alimentavano tutti i servizi: pompa per l'acqua potabile da una
sorgente, frigorifero per immagazzinare i prodotti all'alimentari,
impianto Radio/TV via satellite, ecc. Grazie ad una piccola betoniera e
ad un cumulo di sacchi in cemento si sono costruiti tutto quello che gli
serve. Le capre sparse su tutta l'isoletta, erano guardate a vista da
due bei e forti cani pastore bianchi i quali tenevano le capre al
pascolo lontane dalla fattoria fino a sera. Servendoci del "Tender"
abbiamo filato una cima a terra "spring" per ulteriore sicurezza, e poi
abbiamo iniziato una breve ricognizione.
I pastori seduti
all'interno di un recinto ben ombreggiato,
guardavano serenamente due caprettine mangiare, altre in un altro recinto aspettavano il proprio
turno; probabilmente troppo piccole per il pascolo. Anche lì il tempo
non esiste.
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Isola di Ikharia
Diario di bordo
Isola di Amorgos |
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