...il vento, le onde e le montagne, sono sempre dalla parte dei navigatori e scalatori più abili.



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 PROPOSTA DI AUTOREGOLAMENTAZIONE ATTIVITA’ DI BASEJUMP SUL MONTE BRENTO

Norme a cui devono attenersi i BaseJumpers che intendano praticare questa disciplina sportiva sul monte Brento:

1. Essere in possesso di una licenza di paracadutismo sportivo con almeno 300 lanci all’attivo, di cui 100 effettuati negli ultimi 12 mesi se allievo.

2. Avere all’attivo almeno 15 BASE Jumps, altrimenti l’allievo potrà effettuare lanci dal M.Brento solo sotto il controllo di un istruttore riconosciuto (vedi appendice). Sono invece richiesti almeno 50 BASE Jumps per accedere ad ogni altro sito in provincia di Trento.

3. Obbligo di utilizzo di equipaggiamenti e materiali SPECIFICI per l’attività di BASE jumping (vedi appendice). Divieto di utilizzo di attrezzature da paracadutismo sportivo, originali o modificate.

4. Divieto di svolgere attività lancistica in presenza di avverse condizioni meteo o comunque con vento maggiore di 2 m/sec (vedi appendice).

5. Effettuare sempre una procedura di Check in - out con accompagnatori a terra o appoggiandosi alla locale stazione dei Carabinieri (0464-504312).

6. Attenersi esclusivamente ai tempi e modalità di caduta libera previsti per il sito, anche in relazione all’equipaggiamento utilizzato.
Ovvero non meno di 7 e non più di 8 secondi di caduta libera verticale in box position, oppure non meno di 7 e non più di 12 secondi per chi è in grado di effettuare una Deriva EFFICACE.

7. I jumper equipaggiati con Monovela dovranno effettuare una deriva efficace fino ad oltrepassare lo "zoccolo" che sta alla base della parete "Vertigine".

8. Per eventuali chiamate di soccorso comporre il 118

9. Sull’exit muoversi con estrema cautela evitando la caduta di sassi !

10. Non lanciarsi dopo le effemeridi.

Aver cura e rispetto dell’ambiente anche evitando di abbandonare rifiuti.

Sicurezza

MAI superare i secondi consigliati, anche per essere certi di raggiungere la zona di atterraggio prevista, evitando così pericolosi "fuoricampo" !

 

APRIRE comunque dopo il numero massimo di secondi ammesso,

anche se in posizione instabile !

 

POSIZIONI di caduta libera diverse da quelle sopra descritte, variano in modo determinante il numero massimo di secondi ammessi. Si consigliano quindi almeno 30 lanci dal Brento, prima di effettuare caduta libera in posizioni atipiche (di schiena, looping, ecc.)

Appendice Istruttori

Riportiamo di seguito l’elenco degli Istruttori Professionisti di BASE jump ai quali viene riconosciuta la capacità, la preparazione e l’autorevolezza per organizzare corsi base e seguire allievi nei loro primi lanci dal monte Brento.

- Tracy Walker (USA)

- Mick Knutson (USA)

- Adam Filippino (USA)

- Ken Miller (AU)

- Hannes Kraft (GER)

L’elenco verrà comunque aggiornato con altri nominativi approvati dai suddetti istruttori.

Appendice Materiali

Vele:

Mojo, Fox, Dragon, Dagger, Raven, Cruiselite, Pegasus, Fury, Maverick,

note: elenco in corso di completamento con costruttori da Australia, Russia, Repubblica del Sud Africa.

imbraghi:

Perigee, (classic, II, Pro). Reactor, Prism, Alpine, Vertex, Vision, Susy, Sorcerer, Wizard, Warlock,

note: elenco in corso di completamento con costruttori da Australia, Russia, Repubblica del Sud Africa.

Atrezzatura:

deve essere comprensiva di scarponcini da montagna, casco rigido, ginocchiere e paragomiti. Per gli allievi è fortemente consigliata una tuta larga tipo FreeFly: in caso di uscita instabile facilita il recupero della stabilità entro gli 8 secondi.

Appendice Meteo

Nei periodi estivi vi sono delle particolari condizioni di cui è importante tenere conto. Da inizio primavera a fine estate è presente un regime di brezza, aumentato dalla presenza del lago di Garda. Tale brezza, denominata "l’Ora del Garda"è un vento che inizia (da sud) a fine mattinata e si prolunga (in estate) fin dopo le ore19 della sera e può raggiungere i 10 m/sec. Nelle prime ore del mattino la brezza di Tramontana può rinfrescare e diventare forte vento di caduta. Data anche la conformazione geologica del monte Brento che si affaccia sulla valle, in questa fascia di ore si creano regolarmente forti turbolenze che rendono il lancio assolutamente impraticabile.

Secondo le condizioni meteo generali della zona, vi possono anche essere delle eccezioni allo standard sopra esposto, ma devono essere valutate di volta in volta da basejumpers esperti in materia; l’assenza di vento in fondo valle non esclude assolutamente la presenza di forti correnti o turbolenze alle varie quote fino all’exit, e viceversa. E’ in ogni caso sempre valido il divieto di attività con più di 2 m/sec di vento in fondo valle.

 seguito viene riportata una proposta di autoregolamentazione, stilata sulla base di analogo documento redatto dall’associazione australiana basejumpers.

L'obiettivo di questo documento è di contribuire alla definizione del rapporto tra la qualifica e le capacità di un Basejumper, ed il livello di difficoltà del sito di lancio.

I Basejumpers dispongono di un'esperienza a vari livelli e quindi non tutti possono affermare di trovarsi ad uno stesso livello. Ad esempio, una persona potrebbe avere al suo attivo 25 lanci effettuati negli ultimi due anni, mentre un amico di questa persona potrebbe averne all'attivo 200. Verosimilmente, questa seconda persona dovrebbe avere un'esperienza decisamente superiore a quella posseduta dalla prima, e se decide di affrontare lanci sempre più difficili, non è detto che anche la prima, in virtù del vincolo di amicizia, abbia le stesse capacità e le stesse possibilità di farlo.

L'esperienza è l'unica cosa che può venire in aiuto ad un Basejumper nei momenti di difficoltà, ed è proprio per questo motivo che è necessario comprendere fino in fondo le proprie capacità, il livello legittimamente raggiungibile, le difficoltà che la scelta di un certo sito comporta, e fino a che punto l'esperienza posseduta sia sufficiente ad affrontare determinate situazioni.

Quando ci si trova sul bordo di un oggetto da cui si sta per saltare è bene continuare a ripetersi questa domanda: "Sono pronto, in questo momento, ad un lancio con un 180° ?" Perché questa è la realtà. Ogni volta che arrivi sull'orlo del salto, si tratta solo di te! Non dei tuoi amici o dei tuoi compagni, ma solo di te! Non importa quanto tu sia esperto nel ripiegamento o quanti lanci abbia effettuato. Quando salti da un oggetto, sono tante le cose che possono accadere: un'uscita con scarsa stabilità, una spalla non in asse, una folata di vento inaspettata che sbilancia il paracadute al momento dell'apertura… Sono decine e decine le cose che possono accadere, e tutte diverse ogni volta che ci si lancia. Nessuno è immune da questi eventi, e quindi è necessario esservi preparati. Se non si è pronti per la situazione, gli amici possono fare ben poco quando oramai ci si è già lanciati. Bisogna lavorare insieme e aiutarsi a vicenda a valutare tutte queste difficoltà, in modo da poter fare la scelta più intelligente.

Invitiamo a fare riferimento alla documentazione per l'Abilitazione e al documento Valutazione del Sito per tutto il materiale afferente.

Livelli di Certificazione PER I SITI DI LANCIO

Fondamentalmente, dobbiamo stabilire un rapporto tra il grado di difficoltà di un oggetto e i tre livelli di certificazione.

Lanci Intermedi

Lanci Avanzati

Lanci Professionistici

Diamo di seguito una descrizione delle linee guida per la classificazione degli Oggetti.

Difficoltà

Descrizione

Intermedio

Alcuni oggetti possono comportare un approccio molto difficile, sia per quanto riguarda il raggiungimento del punto di uscita che l'abbandono della zona di atterraggio. Infatti, in alcuni casi possono essere necessarie camminate molto lunghe e su terreni insidiosi, con condizioni meteorologiche incerte. La definizione del grado tiene conto anche delle difficoltà connesse con l'uscita dalle zone di atterraggio dall'oggetto.

Avanzato

Talvolta il punto di uscita può presentarsi molto difficile e pericoloso. In alcuni casi è necessario attrezzare adeguatamente la piattaforma, in altri si rendono necessari interventi di stabilizzazione. Inoltre gli oggetti presentano conformazioni del terreno diverse tra loro, con presenza di rocce friabili, arenaria, ed altre ancora.

Le difficoltà connesse con il percorso aereo includono la presenza di oggetti contro i quali vi potrebbe essere impatto durante la caduta libera o dopo l'apertura del paracadute. Questa classificazione tiene conto anche dell'altitudine dell'oggetto, e quindi di una roccia sporgente o di un ghiaione che devono essere evitati per raggiungere la zona di atterraggio.

Professionistico

Le difficoltà connesse con questa fase consistono nelle diverse condizioni del punto di atterraggio. Esse inoltre tengono conto dell'altitudine cui è posta la zona di atterraggio.

Le indicazioni fornite costituiscono delle linee - guida di riferimento.

Documentazione a corredo

Si riporta di seguito l'elenco della documentazione a corredo:

Titolo

Indirizzo

Descrizione

Linee Guida proposte per l'Attrezzatura

http://www.baselogic.com/ibf/gear.pdf

Si tratta di una guida alle differenze nell'equipaggiamento BASE e agli utilizzi appropriati di tal equipaggiamento

Riferimenti Geologici

 

http://www.baselogic.com/ibf/geology.pdf

Si tratta di indicazioni che aiutano i Basejumpers a comprendere gli effetti delle componenti geologiche e termali nella valutazione delle condizioni di lancio. Dovrebbero anche indicare le procedure da seguire quando vi sono cambiamenti nelle condizioni ed insorge la necessità di adottare procedure di emergenza

Riferimenti in caso di guasti/malfunzionamenti

 

http://www.baselogic.com/ibf/malfunction.html

D'ausilio per i Basejumpers nel comprendere la natura dei guasti e a reagire nel modo appropriato

Linee guida CJAA

http://www.crmojo.com/adobepdf/cjaaguidelines.html

Riferimento completo per ogni Basejumper CJAA

Manovre per il controllo del paracadute

http://www.crmojo.com/adobepdf/cjaaguidelines.html

Riferimento completo per ogni Basejumper CJAA

D/Bags

http://www.crmojo.com/adobepdf/cjaaguidelines.html

Riferimento completo per ogni Basejumper CJAA

Tail Pockets

http://www.crmojo.com/adobepdf/cjaaguidelines.html

Riferimento completo per ogni Basejumper CJAA

Comportamento ed etica

http://www.crmojo.com/adobepdf/cjaaguidelines.html

Riferimento completo per ogni Basejumper CJAA

Le indicazioni fornite costituiscono delle linee - guida di riferimento.
 

PROPOSTA DI ATTESTATO DI ABILITAZIONE PER IL CLIFF JUMPING

Proposta di Attestato di Abilitazione per il Cliff Jumping

La Proposta di Attestato di Abilitazione per il Cliff Jumping è finalizzata alla strutturazione all'autoregolamentazione di uno sport dei nostri tempi, il Cliff Jumping. L'attestato di abilitazione fungerà da guida per coloro che si accostano a questo sport, per coloro che già lo praticano e desiderano progredire e per coloro che lo insegnano ad altri.

La necessità di standardizzare le metodiche e le tecniche di addestramento è essenziale ai fini della crescita e della diffusione di questo sport. Senza tali standard, molti riceverebbero un'informazione non corretta e di conseguenza molti potrebbero incorrere in incidenti o addirittura perdere la vita a causa di tale non corretta informazione. Il presente documento si caratterizza non tanto per la sua definitezza, quanto piuttosto per il suo essere ancora in divenire e quindi soggetto a continue evoluzioni. La sua redazione ha l'intento di uniformare l'informazione veicolata agli allievi da parte degli istruttori, con l'obiettivo di garantire che insieme all'addestramento pratico gli istruttori offrano almeno l'informazione minima indispensabile.

Non tutti coloro che desiderano praticare il Cliff-jumping hanno la capacità di farlo in completa sicurezza, e questa stessa considerazione vale anche per gli istruttori. Sono numerosi coloro che pur desiderando trasferire ad altri la propria abilità ed esperienza, purtroppo non possiedono (e forse non le possederanno mai) la competenza e la capacità di farlo nel modo più corretto: e invece, sono proprio questi gli elementi cardine di cui tener conto.

Il Cliff Jumping è uno sport individuale. Bisogna comprendere fino in fondo che la responsabilità di decidere se proseguire o no con la preparazione, e se effettuare o no un salto, ricade sempre e soltanto sul singolo individuo. Nessun istruttore potrà esercitare alcuna pressione sugli allievi o sugli altri. Il rapporto istruttore - allievo deve rimanere confinato in ruoli ben precisi: l'istruttore fornirà all'allievo tutte le conoscenze che egli é in grado di offrire, ma non dovrà mai essere responsabile della decisione di saltare; una scelta di questo genere riguarda soltanto l'allievo e deve essere fatta in completa autonomia. Il Cliff Jumping è uno sport pericoloso, e l'istruttore non sarà mai in grado di eliminarne ogni rischio. Noi possiamo soltanto offrire agli allievi e a coloro che desiderano progredire in questo sport le conoscenze e le informazioni grazie alle quali i rischi saranno ridotti a livelli che taluni si sentiranno in grado di accettare. La tolleranza ed il rispetto per i limiti personali di ciascuno di noi sono profondamente radicati nella comunità di chi pratica il Cliff Jumping.

L'Attestato di Abilitazione

Vi sono diversi motivi che rendono auspicabile l'adozione di un Attestato di Abilitazione per il Cliff Jumping. La necessità che questo sport si autoregolamenti diventa ogni giorno più evidente. Bisogna che la comunità di coloro che praticano il Cliff Jumping si renda ben conto che senza un adeguato addestramento, un adeguato equipaggiamento e adeguate nozioni, vi sarà un numero sempre maggiore di incidenti causati proprio dalle carenze insite in questi tre elementi. Nel mondo vi sono molti che forniscono istruzioni non regolamentate, e talvolta inesatte, a chi si accosta a questo sport e potrebbe anche non essere idoneo a praticarlo. Il presente documento non sarà certo in grado di eliminare il rischio che questo continui ad accadere, ma rappresenta un modo responsabile, per lo sportivo responsabile, di accostarsi al Cliff Jumping.

Definizione delle Categorie di Abilitazione

Anzitutto dobbiamo determinare i diversi livelli: abbiamo dunque tre livelli di abilitazione e 2 titoli. I diversi livelli di abilitazione indicheranno la conoscenza ed il grado di competenza in questo sport. Questi livelli, per essere mantenuti, richiederanno anche un certo grado di pratica sportiva. Il primo titolo è di Cliff jumper "professionista", grazie al quale il Basejumper può dimostrare la propria capacità di gestire le complessità in occasione di competizioni, spot pubblicitari e lanci ad alta visibilità: insomma, tutte le complessità legate a quelle situazioni in cui vi possono essere elementi di distrazione. Il titolo successivo è quello di "istruttore", il cui scopo è di assicurare che gli studenti ricevano un'informazione standard da personale qualificato. Questo garantirà che i Basejumpers ricevano almeno il livello minimo di conoscenze necessarie per portare a termine con successo un lancio che sia in linea con i rispettivi livelli di competenza.

Categoria Allievo

Si tratta di una persona che vuole arrivare ad ottenere la qualifica di Intermedio. Questa fase é volta all'attestazione di idoneità a iniziare a praticare il Cliff Jumping.

Requisiti Fondamentali:

Minimo di 200 lanci con paracadute ad apertura ritardata; di questi, almeno 100 devono essere stati effettuati negli ultimi 9 mesi.

L'allievo deve completare un periodo di addestramento prima di iniziare a lanciarsi, seguito da un "istruttore" in possesso di tale titolo.

L'allievo deve superare un esame scritto, tenuto da un istruttore.

L'allievo deve superare un esame pratico, tenuto da un istruttore.

L'istruttore deve promuovere l'allievo affinché questi possa passare di livello.

Prerogative:

Gli allievi sono ritenuti idonei ad effettuare i lanci soltanto alla presenza del proprio istruttore.

Gli allievi possono saltare soltanto dagli oggetti previsti per il livello Intermedio; l'ultima parte del presente documento contiene un elenco di tali oggetti.

Permanenza nella categoria:

L'allievo deve effettuare almeno 6 lanci l’anno. In caso contrario, dovrà superare un esame di verifica delle proprie capacità, tenuto da un istruttore.

L'allievo deve eseguire almeno 60 lanci con paracadute ad apertura ritardata l’anno.

Si raccomanda che l'allievo continui a praticare lo skydiving, in modo da mettere in pratica le capacità maturate e raffinare ulteriormente la propria padronanza del controllo del paracadute ad apertura ritardata.

Categoria Intermedio

Questo livello di abilitazione è per i Basejumpers che portano a termine la propria istruzione ed effettuano lanci con la supervisione di un istruttore.

Requisiti Fondamentali:

I Basejumpers che frequentano il corso di Intermedio devono aver completato il corso di addestramento per gli allievi.

I Basejumpers che frequentano il corso di Intermedio devono aver effettuato almeno 20 lanci da oggetto fisso nel corso dell'ultimo anno.

I Basejumpers che frequentano il corso di Intermedio devono superare un esame scritto, tenuto da un istruttore.

I Basejumpers che frequentano il corso di Intermedio devono superare una prova pratica, tenuta da un istruttore.

Prerogative:

Un Basejumper Intermedio é un Basejumper indipendente, in possesso delle conoscenze e delle nozioni di base di questa disciplina sportiva. Si tratta comunque di una persona che ha appena iniziato a praticarla, e che necessita di ulteriore guida nell'apprendimento. E' fondamentale comprendere i limiti personali e rispettare pienamente gli aspetti prettamente tecnici e impegnativi di questo sport.

Si raccomanda che un Basejumper Intermedio effettui unicamente dei lanci in gruppo ed in compagnia di almeno un Basejumper di livello superiore.

E' molto importante che un Basejumper Intermedio salti solamente da oggetti di difficoltà intermedia o inferiore.

Il Basejumper Intermedio può saltare da oggetti di difficoltà superiore, ma soltanto con la guida di un Basejumper di livello superiore. Si raccomanda che, prima di affrontare un oggetto classificato impegnativo, il Basejumper acquisisca maggiori conoscenze e maggiore esperienza.

Si raccomanda che un Basejumper BASE sia sempre affiancato da una persona di supporto, in grado di offrire assistenza in situazioni di emergenza.

Permanenza nella categoria:

Per mantenere la qualifica di Intermedio, il Basejumper deve effettuare almeno 15 salti l’anno da oggetti fissi. In caso contrario, dovrà superare un esame di verifica delle proprie capacità, tenuto da un istruttore.

Deve effettuare almeno 50 voli con paracadute ad apertura ritardata l’anno.

Si raccomanda che continui a praticare lo skydiving, in modo da applicare le capacità maturate e raffinare ulteriormente la propria conoscenza del controllo del paracadute ad apertura ritardata

Categoria Avanzato

Un Basejumper a questo livello dovrebbe essere in grado di provvedere autonomamente al controllo dell'equipaggiamento. Inoltre, dovrebbe essere capace di capire e valutare le condizioni atmosferiche per i salti che é qualificato a compiere. Un Basejumper a livello avanzato dispone di conoscenze e competenze del BASE jumping tali da risultare preziose per la comunità degli adepti di questo sport.

Requisiti Fondamentali:

I Basejumpers nella categoria Avanzato devono aver superato le prove necessarie per passare di grado dalla categoria Intermedio.

I Basejumpers nella categoria Avanzato devono avere mantenuto validamente la licenza di Intermedio per almeno 1 anno.

I Basejumpers nella categoria Avanzato devono aver effettuato almeno 30 salti da oggetto fisso nel corso dell'ultimo anno.

Prerogative:

Un Basejumper Avanzato é un saltatore con esperienza. Può individuare un nuovo oggetto e valutarne autonomamente il livello di sicurezza, sulla base dei quattro parametri indicati a proposito della conoscenza dell'oggetto.

Il Basejumper Avanzato può accompagnare Basejumpers Intermedi su tutti gli oggetti di difficoltà intermedia e avanzata.

Il Basejumper Avanzato può saltare da un oggetto classificato "professionistico" con la guida di un Basejumper con questa qualifica.

E' consigliabile che un Basejumper BASE sia sempre accompagnato da una persona di supporto, che possa assisterlo in caso di emergenza.

Permanenza nella categoria:

Richiede l’esecuzione di almeno 30 salti l’anno da oggetti fissi. In caso contrario, il Basejumper dovrà superare un esame di verifica delle proprie capacità, tenuto da un istruttore.

Deve effettuare almeno 75 voli con paracadute ad apertura ritardata l’anno.

Si raccomanda che il Basejumper continui a praticare lo skydiving, in modo da applicare le capacità maturate e affinare ulteriormente la propria conoscenza del controllo del paracadute ad apertura ritardata.

Titolo Professionista

E' un titolo destinato ai Basejumpers in grado di partecipare a competizioni e ad effettuare salti dimostrativi. Con questa definizione s’intendono tutti i tipi di demo per i media, quali filmati, documentari, spot pubblicitari. Anche se il Basejumper non ha alcun interesse a partecipare alle competizioni o alle demo, l’IBF ritiene comunque che vi sia bisogno di un giudizio valutativo per l'effettuazione dei salti estremi. Tale valutazione può essere rilasciata a qualunque Basejumper di livello Avanzato, in possesso di un'adeguata esperienza e che abbia dimostrato effettivamente di poter sostenere tali prove.

Requisiti Fondamentali:

Il Basejumper Pro deve essere in possesso di valida certificazione che ne attesti il livello di Basejumper Avanzato.

Deve avere detenuto la licenza di Avanzato per almeno 1 anno.

Per avere il titolo di Pro, deve aver effettuato almeno 40 salti da oggetto fisso nel corso degli ultimi 12 mesi, al fine di dimostrare di essere effettivamente in possesso dei requisiti richiesti.

Per essere ammesso al livello Pro, un Basejumper Avanzato deve essere ritenuto idoneo da parte di un istruttore in possesso di titolo Pro.

Prerogative:

Un Basejumper con titolo Pro é capace di compiere lanci nel corso di una competizione, di un evento mediatico o nel corso di altre situazioni in cui vi siano componenti di distrazione.

Si raccomanda che abbia sempre con sé una persona di supporto, che possa assisterlo in caso di emergenza.

Ad un Basejumper con titolo Pro é consentito prestare consulenza per un film/evento mediatico quale pubblicità, documentari ed altre occasioni in cui vi siano componenti di distrazione.

Permanenza nella categoria:

Per mantenere il titolo Pro, il Basejumper deve effettuare almeno 40 salti l’anno da oggetti fissi.

Si raccomanda che continui a praticare lo skydiving, in modo da applicare le capacità maturate e raffinare ulteriormente la propria conoscenza del controllo del paracadute ad apertura ritardata

Titolo Istruttore

Questo titolo è indirizzato ai Basejumpers che sono in grado di addestrare gli allievi, offrire la propria consulenza circa gli eventi mediatici e demo, tenere gli esami per tutti i livelli di abilitazione. Gli istruttori provengono dai livelli Avanzato e Pro. Essi sono abilitati a tenere gli esami per il passaggio da un qualsiasi livello ad uno superiore.

Requisiti Fondamentali:

L'Istruttore deve essere in possesso di qualifica valida attestante il livello Avanzato.

L'Istruttore deve detenere la qualifica di Avanzato da almeno 1 anno.

L'Istruttore deve superare una prova scritta/pratica, somministrata da un altro istruttore.

Prerogative:

Un Basejumper con il titolo di Istruttore è abilitato ad istruire gli allievi qualificati. Per allievo qualificato si intende quanto contenuto in precedenza nel presente capitolo.

Permanenza nella categoria:

Per mantenere il titolo di Istruttore, un Basejumper deve istruire almeno un allievo all’anno.

Si richiede che l'istruttore continui a tenersi aggiornato su tutto il materiale per l'insegnamento.

Schema per l'Abilitazione

Si riportano di seguito i requisiti previsti dall'Attestato di Abilitazione:

Corso

Descrizione

Allievo

Si tratta di una persona che desidera raggiungere il livello di Intermedio. Il corso allievi é volto a conferire al soggetto la qualifica di principiante nello sport del Cliff-Jumping.

Intermedio

Questo livello di abilitazione indica i Basejumpers che hanno appena portato a termine la propria istruzione ed eseguono salti con l'accompagnamento dell'istruttore.

Avanzato

Il Basejumper a questo livello dovrebbe essere in grado di completare autonomamente il controllo del proprio equipaggiamento (tra l'altro si tratta di una delle materie insegnate nel Corso Intermedio). Un Basejumper a livello Avanzato dovrebbe altresì essere in grado di valutare le condizioni meteorologiche per il salto che é abilitato a compiere. Il suo livello di conoscenza e di comprensione del base-jumping è considerato prezioso per l'intera comunità.

Pro

Si tratta di un livello di abilitazione per i Basejumpers in grado di competere e di eseguire salti a livello demo; la definizione comprende tutti i tipi di demo per i media, film, documentari e spot pubblicitari. Alcuni Basejumpers possono anche non desiderare di partecipare a competizioni o demo, ciò nonostante la IBF ritiene che il raggiungimento di questo livello sia essenziale per i salti estremi. Il titolo può essere conferito ad un Basejumper di livello avanzato, con esperienza, che abbia saputo dimostrare la propria abilità. Il titolo inoltre prevede anche il mantenimento delle proprie capacità.

Istruttore

Questo titolo viene assegnato ai Basejumpers che sono in grado di istruire gli allievi, offrire la propria consulenza ai media e in occasione di eventi demo, e di tenere i test e le prove per tutti i livelli di abilitazione. Gli istruttori vengono reclutati tra coloro che sono a livello avanzato e pro. Gli istruttori possono tenere tutte le prove necessarie a passare da un livello all'altro.

La tabella riporta linee-guida di riferimento.

Documentazione per le Prove Scritte/Pratiche

Si riporta di seguito l'elenco della documentazione a supporto:

Titolo

Indirizzo

Prova Pratica per Allievo

http://www.baselogic.com/ibf/student_practical.pdf

Esempio di Prova Scritta per Allievo

http://www.baselogic.com/ibf/student_written_ex.pdf

Prova Pratica per livello Intermedio

http://www.baselogic.com/ibf/intermediate_practical.pdf

Esempio di Prova Scritta per livello Intermedio

http://www.baselogic.com/ibf/Intermediate_written_ex.pdf

Prova Pratica per livello Avanzato

http://www.baselogic.com/ibf/advanced_practical.pdf

Esempio di Prova Scritta per livello Avanzato

http://www.baselogic.com/ibf/advanced_written_ex.pdf

La tabella riporta linee-guida di riferimento.

INDICE

Finalità

Situazione della Pratica Sportiva

Le Categorie di Basejumpers

L'Attrezzatura

L'Addestramento

Il Rischio

La Gestione del Rischio

Relazione fra Competenza e Fattore Rischio

Fatti e Cifre

Sistema di Valutazione del Sito

Requisiti Fondamentali del Basejumper

Moduli per il Corso di B.A.S.E.Jumping

Bibliografia

1. Finalità

A. aumentare i livelli di sicurezza dei Basejumpers italiani e di quelli stranieri che si recano presso i nostri siti

E' comprensibile che la Provincia di Trento nutra alcune riserve per quel che riguarda questo sport, ma le pagine che seguono contribuiranno a far luce su un argomento che viene erroneamente percepito come "ad alto rischio".

Noi non vogliamo affermare che il B.A.S.E. jumping sia, o possa mai essere, uno sport sicuro al 100%, in quanto sarebbe poco realistico.

Tanto quanto ci saranno sempre morti provocate dall'arrampicata, dallo sci alpinismo, così ci saranno sempre incidenti collegati al B.A.S.E.

Un aspetto di questo sport che poco ci piace è l'etichetta di "estremo" che gli è stata affibbiata, così come è stata attribuita a tante altre attività all'aperto quali il pattinaggio in linea, lo skateboard, lo snowboard e il mountain bike. Si tratta di un attributo inventato dalle agenzie pubblicitarie, che hanno spinto i produttori ad adottarla solo nell'ottica di un vantaggio economico e nell'intento di attrarre particolari fasce della popolazione. Purtroppo, di molte di queste attività è stato fatto un unico fascio.

Il lato negativo di questo tipo di marketing - peraltro efficace - è che ha contribuito notevolmente alla creazione di un’immagine sbagliata presso l’opinione pubblica.

A monte di queste considerazioni, non sembra fuori luogo credere che tutto ciò che la Provincia di Trento e le forze dell'ordine hanno appreso, provenga da trasmissioni televisive di tipo "estremo", sensazionalistico.

Uno scenario molto pericoloso ma anche molto realistico, è quello in cui il B.A.S.E jumping continuerà ad essere relegato nella sfera del troppo difficile proprio da coloro che potrebbero invece avere voce in capitolo nel renderlo più sicuro.

Sono il buon senso e la storia a dimostrarci che, in tutte le attività, gli incidenti accadono quando l'individuo affronta un livello ben superiore al suo grado di competenza, e quando non si sono valutate attentamente le difficoltà relative a quella certa pratica, il che può accadere in qualunque tipo di attività, dal paracadutismo alla guida di un'automobile.

Altra finalità è quella di far conoscere adeguatamente al grande pubblico e alle agenzie selezionate la realtà del B.A.S.E. jumping.

2. Stato della Pratica Sportiva

Il B.A.S.E. jumping è uno sport già molto diffuso: al mondo vi sono circa 2.000 praticanti 'attivi'.

Il B.A.S.E. è una disciplina legittimata di paracadutismo sportivo, e non una moda passeggera.

I Basejumpers B.A.S.E. sono un gruppo di persone dedito a questo sport, che hanno deciso di accostare questa nuova disciplina alla pratica del paracadutismo con apertura ritardata (o skydiving). Purtroppo il B.A.S.E. sta vivendo in Italia gli stessi problemi di accettazione da parte del pubblico già incontrati dallo skydiving una trentina d'anni fa.

La Norvegia rappresenta la Mecca per il B.A.S.E. e ogni anno, nei mesi di luglio e agosto, attrae centinaia di Basejumpers da tutto il mondo; ogni stagione vede svolgersi un numero impressionante di lanci: nei due mesi del 1999 ne sono stati compiuti circa 5.000.

L'Associazione Norvegese per il Turismo, gli operatori dei traghetti e il governo norvegese sono impegnati nel completamento di grandi opere nella zona, la cui realizzazione è dovuta semplicemente al maggiore afflusso di Basejumpers stranieri e di conseguenza all'afflusso di denaro portato nel Paese. La diffusione di questo sport in Europa è tale che l'Associazione B.A.S.E. in Norvegia ha voluto donare una buona parte dei proventi delle tessere associative al Servizio di Soccorso e al Servizio di Ambulanza Aerea locali, quale gesto di solidarietà. Peccato che gli utenti principali di questi servizi siano escursionisti, rocciatori, sciatori e motociclisti, insomma tutte persone che non offrono alcun contributo economico.

3. Le Categorie

Nell'ambito della comunità B.A.S.E. i Basejumpers si dividono in due macro categorie:

Basejumpers amatoriali

Basejumpers agonisti

I Basejumpers amatoriali costituiscono la maggioranza, sia nel nostro Paese che all'estero. Si tratta di persone che si divertono a compiere salti 'immediati' e non competitivi, mentre i Basejumpers agonisti competono con gli altri in discipline quali "acrobazie aeree a stile libero" e "lancio di precisione".

In entrambi i casi, la sicurezza è fondamentale.

Esistono poi due sottocategorie di Basejumpers:

A. il Basejumper in maglietta, del tipo "Non ho Paura" e "Vita Spericolata"

Trattasi di esibizionisti, di persone che hanno bisogno di farsi notare, di vivere nel rischio: in altre parole, si tratta di Basejumpers davvero pericolosi. Sono in genere persone che si dedicano al jumping soltanto per un breve periodo e che lo fanno per una serie di motivi del tutto errati.

 

Dato il loro scarso impegno nello sport, l'attrezzatura che utilizzano è insufficiente e in genere mutuata dallo skydiving, il che indica la loro totale mancanza di responsabilità.

 

Nel corso del tempo e in tutto il mondo questi Basejumpers neofiti, pur senza cattiveria, hanno fatto di tutto per il loro quarto d'ora di fama. E inevitabilmente, a causa di questa combinazione di ingenuità e imperizia, sono stati proprio loro a provocare la maggior parte degli incidenti; non solo, ma hanno anche dato una mano ai media nell'etichettare - a torto- tutti coloro che praticano questo sport come soggetti di minima sicurezza. Per fortuna si tratta di poche persone, e molto lontane da noi.

 

B. il Basejumper che pratica lo sport per un lungo periodo

 

Si tratta di persone che si applicano al jumping con metodicità, e che considerano meticolosamente ogni aspetto di questo sport.

In genere sono Basejumpers che non sono a caccia di visibilità, ma che hanno fatto centinaia di lanci. Praticano lo sport da molti anni, non sono alla ricerca di pubblicità.

 

 

4. L'Attrezzatura

 

Inizialmente ci si lanciava soltanto da punti molto alti; ciò a causa della scarsa affidabilità dell'equipaggiamento standard, che rendeva necessarie altitudini tali da rendere possibile l'apertura del paracadute di riserva, in caso di bisogno.

 

Man mano che i praticanti dello skydiving si accostavano al B.A.S.E. jumping, l’attenzione per l'equipaggiamento specifico necessario alla pratica di questo sport cresceva, fino a che divenne evidente che l'apporto di alcune modifiche all'attrezzatura per lo skydiving avrebbe consentito di ottenere strumenti molto sicuri e affidabili.

 

Oggi, a 20 anni da questi primi lanci pionieristici, vi sono negli Stati Uniti tre grandi aziende la cui unica attività è quella di produrre sofisticati paracadute e contenitori per il B.A.S.E. jumping. Vi sono poi molte altre aziende specializzate nella produzione di altri articoli per questo sport.

 

La moderna attrezzatura per il B.A.S.E. jumping è diversa da quella utilizzata ai suoi albori, tanto quanto lo è l'equipaggiamento oggi utilizzato per lo skydiving.

 

A dimostrazione di quanto l'equipaggiamento per il B.A.S.E. jumping sia attualmente sicuro, basti pensare che oggetti o luoghi che una volta erano ritenuti ad un altezza incredibilmente troppo bassa dalla zona di atterraggio, oggi costituiscono luoghi 'normali' che rientrano nella pratica quotidiana. Il punto da cui si salta più spesso, il ponte di Enego, è ad un'altezza inferiore ai 170 metri ! E si tratta di un lancio assolutamente sicuro, se viene usata l'attrezzatura specifica per il B.A.S.E. jumping.

 

A differenza del moderno equipaggiamento per lo skydiving, quello per il B.A.S.E. jumping è così avanzato che la maggior parte dei lanci viene effettuata utilizzando un solo contenitore di paracadute, il che significa che il Basejumper aprirà solamente una calotta. Questo significa non tanto che il Basejumper non dispone di un paracadute di riserva, ma piuttosto che non esiste il rischio che il paracadute principale possa non funzionare.

 

E' comunque necessario conoscere fino in fondo tutto il nostro equipaggiamento, in modo da avere con esso la piena confidenza e di conseguenza la massima fiducia.

 

L'attuale attrezzatura per il B.A.S.E. jumping è stata studiata in modo tale da evitare tutti quei problemi di funzionamento comuni nello skydiving. In effetti, quello che può essere accettabile in questo sport può non esserlo sempre nel caso del B.A.S.E. jumping, tant'è vero che in molti casi l'utilizzo dell'attrezzatura da skydiving nel B.A.S.E.jumping può rivelarsi una combinazione fatale.

 

5. L'Addestramento

 

Una volta che il potenziale Basejumper ha dimostrato al proprio istruttore di aver raggiunto o addirittura superato le competenze necessarie a soddisfare i requisiti fondamentali, l'addestramento vero e proprio può avere inizio.

 

A questo punto inizia un corso di istruzione attentamente pianificato e approvato a livello internazionale, che tiene in considerazione tutti i contributi delle principali associazioni e i consigli dei produttori. Si tratta di un piano di studi che tratta ogni aspetto del B.A.S.E.jumping, e del quale viene fornito uno schema nell'Allegato C.

 

6. Il Rischio

 

Definizione dei termini:

 

Al fine di adottare un linguaggio comune, si danno di seguito le definizioni dei termini utilizzati nel paragrafo successivo:

 

AVVENTURA

"Un'esperienza il cui esito implica un certo grado di incertezza"

 

E tuttavia l'avventuroso penserà di poter influire in certa misura sulle circostanze, il che offre speranza di risolvere le incertezze.

 

Un'avventura assomiglia molto ad uno svago:

è una condizione mentale

è una libera scelta

è intrinsecamente motivante

può portare ad un'esperienza forte

 

L'esperienza dell'avventura ha una sua specificità soggettiva che dipende dalla competenza, una sua soggettività circostanziale che dipende dal rischio, una sua specificità cronologica che dipende dal tempo.

 

Quello che è avventura per una persona, in un certo luogo e in un certo momento, può non esserlo per un'altra, in un altro luogo o in un altro momento. Ad esempio, un non Basejumper potrebbe (ed è ciò che di solito accade) considerare il jumping come qualcosa che implica un'alta dose di incertezza. Ma la parte 'avventurosa' di un lancio B.A.S.E. rappresenta solo l'1% di tutta l'attività.

 

 

Ne consegue che un lancio B.A.S.E. non costituisce un momento di avventura, in quanto il suo risultato è tutt'altro che incerto, l'informazione di base non è affatto carente o inefficace, nessun aspetto di un lancio e nessuna delle sue variabili sono ignoti. Tuttavia, il livello di competenza dell'individuo, combinato con le sue azioni fisiche, possono fare la differenza tra un atterraggio morbido o una caviglia slogata. E' il Basejumper stesso ad apportare quell'1% di avventura, e dunque è lui stesso a costituire quell'1% del fattore avventura.

 

Un Basejumper competente ha la capacità di supplire al suo fattore di avventura mediante l'attento controllo del proprio paracadute, se e quando necessario.

 

ESPERIENZA FORTE

"Quella sensazione piacevole che si prova quando si toccano i più alti livelli delle proprie capacità fisiche e sensoriali"

 

I ricercatori hanno scoperto che si tratta di una sensazione a cui si arriva durante lo svolgimento di numerose attività: un intervento chirurgico, un'arrampicata su roccia, una partita a scacchi, un ballo. Le persone che godono di quello che stanno facendo, e lo fanno con competenza e cognizione di causa, provano uno stato di euforia. Concentrano la propria attenzione su ciò che stanno facendo, dimentichi dei problemi personali; perdono la cognizione del tempo, si sentono assolutamente competenti e padroni della situazione, provano una sensazione di armonia e di comunione con quanto li circonda. Il rischio (l'incertezza), sia reale che percepito, è una condizione necessaria per l'esperienza forte, ma solitamente ne rappresenta solo un ingrediente, e per giunta in dose minima.

 

SFIDA

"La combinazione sinergica tra rischio e competenza"

 

Perché un'esperienza avventurosa diventi una vera sfida, deve comportare una certa componente di competenza, finalizzata a risolvere l'incertezza.

 

Il poker, i video giochi, le attività all'aperto, sono esempi di attività che implicano la sfida.

 

Eseguire correttamente una manovra diversiva o 'evasive drill' nel B.A.S.E. jumping elimina il rischio potenziale per chi si lancia. La mancata conoscenza del momento e del tipo di manovra che può essere necessaria rappresenta la componente di sfida.

 

CASO

"Un evento casuale"

 

Un'esperienza, se non determinata dalle capacità di chi la vive, finisce per essere affidata al caso.

 

Il lotto, l'attraversamento di un'area piena di crepacci, la guida di un veicolo su una strada frequentata da altri automobilisti, sono tutte attività con una buona componente di casualità.

 

Una persona opportunamente addestrata che utilizza una specifica attrezzatura B.A.S.E. in un luogo idoneo alle proprie capacità, non si affida al caso.

 

COMPETENZA

"La capacità di un individuo di soddisfare le esigenze poste dall'ambiente che lo circonda"

 

In qualunque situazione questa capacità si correla alla perizia, alla conoscenza, al comportamento, alla fiducia in se stessi e all'esperienza; tutti questi elementi sono finalizzati a risolvere un problema e ad evitare le conseguenze negative che il rischio comporta.

 

La competenza si traduce in capacità di risolvere l'incertezza.

 

La competenza si ottiene mediante l'informazione, l'istruzione, l'addestramento, la supervisione e la pratica. Qualsiasi aspetto del B.A.S.E. jumping implica un certo livello di competenza.

 

 

 

INCIDENTE

"Evento indesiderato che comporta un danno alle persone o alle cose"

 

Questa definizione va correlata a quattro aspetti importanti:

Non si limita al concetto di 'danno fisico', ma abbraccia quello più ampio di 'danno alle persone, il che implica oltre al danno fisico anche quello mentale o una malattia conseguente.

Non confonde 'danno' con 'incidente', in quanto non si tratta della stessa cosa. Danni e malattie sono conseguenze di un incidente, ma non tutti gli incidenti provocano necessariamente danni e malattie. La gravità di un danno alla persona è spesso di per sé una questione puramente legata al caso.

Se l'evento si traduce in un danno alle cose, o in un arresto dei normali processi, senza nessun danno alle persone, si tratta comunque di un incidente.

L'arresto dei normali processi è un'interruzione della routine o del programma. Spesso gli incidenti comportano danni alle persone, alle cose e ai processi.

 

 

IMPREVISTO

"Evento indesiderato che, in circostanze solo di poco diverse, avrebbe potuto comportare un danno alle persone o alle cose, o ad un arresto dei processi"

 

Quando lo si mette in relazione alla sicurezza, questo termine indica che si è andati molto vicini a un incidente o a una perdita. Un imprevisto che comporta un elevato potenziale di sinistrosità dovrebbe essere attentamente esaminato e trattato come fosse un incidente, in modo tale da capire come evitare che esso si ripresenti.

 

SICUREZZA

"Controllo di ogni evento che comporti una perdita accidentale"

 

Il controllo è sostanzialmente l'atto di gestire il potenziale di perdita. I suoi obiettivi principali sono l'eliminazione dei potenziali danni alle persone o alle cose e all'arresto dei processi.

 

STANDARD

"Specifiche convenzionali che consentono di testare la qualità"

 

Prima di poter tenere sotto controllo il rischio, bisogna che esistano degli standard di sicurezza da rispettare. In un ambiente esterno, questi standard sono stabiliti dall'autorità preposta, dalle persone coinvolte nell'attività, o dall'organo di Stato competente.

 

RISCHIO

"Il potenziale di perdita di qualcosa di valore. Tale perdita può essere fisica, mentale, sociale o finanziaria. La presenza del rischio determina l'incertezza"

 

Nel B.A.S.E. jumping il rischio riguarda essenzialmente la perdita dell'attrezzatura o una perdita di denaro (a causa delle multe). Tuttavia questa incertezza può talvolta essere sufficiente ad innalzare il grado di difficoltà di un certo oggetto in misura tale da portare un Basejumper altrimenti esperto ben al di sotto della soglia minima dell'Esperienza Forte, e cioè nelle aree "C" e "D" del grafico fattore rischio/competenza illustrato al Paragrafo 10.

 

PERICOLO

"Esposizione o vulnerabilità al danno fisico o al male"

 

Il rischio nasce dal pericolo.

 

I pericoli possono essere di due ordini:

 

DIPENDENTI DALL'INDIVIDUO

DIPENDENTI DALLE CIRCOSTANZE

Attrezzatura inadatta

Assolutamente evitabile grazie ad una attenta ispezione dell'attrezzatura prima del salto

Fattore Perseguibilità di Legge

Assolutamente evitabile grazie all'introduzione di un Sistema di Autorizzazioni/ di aree destinate al B.A.S.E. con la consulenza dell'Ente di Tutela

Assenza di Attrezzatura Specifica prevista dal B.A.S.E.

Assolutamente evitabile grazie all'utilizzo dell’attrezzatura specifica prevista dal B.A.S.E.

Maltempo

Vortici, refoli di vento, assenza di penetrazione ecc.

(non si esegue il lancio)

Basejumper non addestrato

Assolutamente evitabile grazie alle informazioni e all'addestramento offerti dal B.A.S.E.

Addestramento insufficiente

Assolutamente evitabile grazie al ricorso esclusivamente a istruttori qualificati B.A.S.E.

 

Come si può notare da questa tabella, è evidente che TUTTI i pericoli, siano essi dipendenti dall'individuo o dalle circostanze, possono essere eliminati mediante un'attenta fase preparatoria.

 

La tabella sottolinea l'importanza del ruolo dell'Ente per la Tutela della Natura e dei Parchi Nazionali nel prevenire i danni fisici o gli incidenti mortali qualora si eliminasse il fattore di pericolosità derivante dalla 'perseguibilità per legge.

 

 

7. La Gestione del Rischio

 

"Il processo di riduzione della perdita potenziale, portata ad un livello accettabile"

 

E' difficile definire esattamente la quantità di rischio ritenuta accettabile da un individuo, in quanto questa può variare da soggetto a soggetto; in linea di massima comunque un danno fisico grave o la morte possono definirsi rischi inaccettabili per chi pratica una qualsiasi attività esterna.

 

Guidare un'automobile, fumare o consumare superalcolici sono soltanto tre dei numerosi esempi per cui svolgere un'attività comune può comportare lesioni o risultare addirittura fatale. Eppure continuiamo a ritenere tutto questo 'socialmente accettabile e a considerarlo come un normale fenomeno nella vita di tutti i giorni, nonostante gli eccessi nella guida, nel fumo, nell'alcol, provochino migliaia di morti all'anno in Australia.

 

E' assurdo pensare di poter eliminare tutti gli incidenti, mortali o meno, causati dallo svolgimento di attività all'aperto. E tuttavia è possibile e praticabile cercare di ridurre il tasso di mortalità e di lesioni, portandoli a livelli accettabili. Questo obiettivo non solo è stato raggiunto, ma è anche stato ampiamente superato nel B.A.S.E. jumping.

 

Le attività all'aperto, compreso il B.A.S.E. jumping, non comportano maggiori rischi di quanto ne comporti la vita di tutti i giorni.

 

Purtroppo alcuni elementi della nostra società hanno una visione errata di questi nuovi sport in evoluzione, e ciò soltanto a causa del sensazionalismo che i media hanno imbastito attorno ai pochi incidenti realmente accaduti. Un effetto collaterale di questa attenzione, del tutto negativo, è quello di etichettare tutti i praticanti come pazzi e pericolosi.

 

Negli anni sono state condotte numerose ricerche, e tutte hanno messo in luce il fatto che la pratica di un'attività fuori casa provoca un tasso di incidenti e di morti decisamente inferiore a quello fatto registrare dalle attività in casa. In base alle statistiche, all'interno di un gruppo di 500.000 individui che praticano attività esterne, soltanto quattro persone ogni due giorni rimangono lese o muoiono; al contrario, un altro gruppo della stessa numerosità a cui è stato richiesto di rimanere in casa per la stessa durata di tempo ha fatto registrare un numero di lesioni e di morti decisamente superiore. E questi sono fatti incontestabili.

 

In qualità di Basejumpers, noi gestiamo il rischio reale riducendo il fattore incertezza del 99%, e ciò semplicemente eliminando tutte le forme di pericolo e portandole ad un livello ben inferiore a quanto ritenuto socialmente accettabile nella vita di tutti i giorni. Il rimanente 1% lo risolviamo grazie alla nostra competenza, alla capacità di affrontare con successo le sfide che l'ambiente ci pone.

 

Coloro che praticano il B.A.S.E. jumping non considerano questo sport più pericoloso di qualsiasi altra attività. Si tratta solo di un'altra disciplina con il paracadute che rappresenta l'evoluzione naturale dello skydiving, così come sono lo skysurfing, le acrobazie, i lanci di precisione.

 

La gestione del rischio comprende anche l'adozione e il mantenimento di determinati standard: questo ci consente di analizzare ogni aspetto del piano di addestramento e di adottare rapidamente le misure necessarie, in modo tale che nessun Basejumper adeguatamente istruito e allenato lasci alcunché al caso.

 

Tutti i praticanti australiani sono dotati di una buona formazione a livello di skydiving e quasi tutti detengono il Patentino rilasciato dalla Federazione Australiana Paracadutismo.

 

L'unico modo per accostarsi a questo sport è quello essere ritenuti idonei dall'istruttore B.A.S.E., che verificherà la preparazione dello sportivo mediante un'attenta valutazione dei requisiti fondamentali.

 

I Basejumpers sono costantemente incoraggiati ad auto valutare in maniera assolutamente critica il proprio livello di competenza e a misurarsi solo gradatamente con lanci sempre più difficili, sotto l'attenta sorveglianza del proprio gruppo di pari.

 

Il vero rischio connesso al B.A.S.E. deriva dal raggiungimento del sito prescelto mediante un mezzo di locomozione che è stato giocoforza condurre su strada, in mezzo a chi guida a velocità troppo sostenuta o sotto l'effetto di droghe, o più semplicemente non ha quelle capacità che un bravo guidatore dovrebbe possedere.

 

8. Relazione fra Competenza e Fattore rischio

 

Basejumper molto esperto (300+ lanci B.A.S.E.)

Basejumper esperto (200-299 lanci B.A.S.E.)

Basejumper competente (100-199 lanci B.A.S.E.)

Allievo Livello 2 (50-99 lanci B.A.S.E.)

Allievo Livello 1 (150 + lanci skydiving, 0 lanci B.A.S.E.)

Non Basejumper

 

Classificazione dell’oggetto

 

Legenda

A. Offre una limitata componente di sfida

B. Allineato con il livello di competenza del Basejumper

E.F. (Esperienza forte) Equilibrio tra competenza e presenza di rischio risolvibile

C. Superiore alle capacità del Basejumper in caso di necessità di una manovra diversiva o 'evasive drill'

Il livello di competenza del Basejumper è molto inferiore agli standard richiesti dall'oggetto

 

 

9. Fatti e Cifre

 

Giunti a questo punto, è importante mettere da parte ogni pregiudizio o preconcetto per ciò che riguarda il rischio percepito.

 

Per diventare un Basejumper B.A.S.E. il partecipante deve anzitutto dimostrarsi un candidato in possesso dei requisiti fondamentali elencati nell'Allegato B. Una volta completata questa fase, vi saranno l'addestramento, l’istruzione, l'informazione e la supervisione necessarie a garantire che il praticante progredisca in tutta sicurezza in questa disciplina sportiva.

 

Tutti le discese B.A.S.E. devono prendere in considerazione quanto segue:

 

a. Auto critica:

questo lancio rientra nelle mie possibilità, in base a:

(i) sistema di valutazione del sito?

(ii) tabella di progressione del Basejumper?

(iii) grafico competenza/ fattore rischio?

 

b. Osservazione critica dei pari:

questo lancio rientra nelle sue possibilità, in base a:

(i) sistema di valutazione del sito?

(ii) tabella di progressione del Basejumper?

(iii) grafico competenza/ fattore rischio?

 

c. Attrezzatura:

La mia attrezzatura è:

(i) idonea all'esecuzione di questo lancio? (secondo le specifiche B.A.S.E., ad esempio zona di atterraggio molto limitata)

(ii) pronta per questo tipo di salto (in relazione a slider, P/C ecc.)?

 

d. Conoscenza del luogo:

Quali sono, a livello locale:

(i) gli ostacoli?

(ii) i tipi di approccio?

(iii) le zone di atterraggio primarie e secondarie?

(iiii) le vie di uscita?

 

Questo lancio richiede:

(i) un lancio da fermo?

(ii) un lancio in camminata?

(iii) un lancio in corsa?

 

e. Il tipo di apertura sarà:

(i) con stivaggio?

(ii) con manopola?

(iii) assistito dal PilotChute?

 

f. Cosa fare in caso di:

(i) apertura in direzione errata

(ii) freno rotto

(iii) freno inutilizzabile

(iiii) posizione a testa in giù

(iv) freno impigliato

 

g. Volo a caduta libera:

(i) posizione del corpo

(ii) traiettoria e fase terminale

 

h. Volo con paracadute:

(i) conoscenza dell'altitudine

(ii) forza ascensionale

(iii) instabilità

(iiii) vortici

(iv) correnti contrarie

 

i. Fasi finali:

(i) approccio finale

(ii) virata e touchdown

 

j. Operazioni di ripiegamento:

(i) accertarsi che non vi siano danni

(ii) accertarsi che venga effettuato correttamente

 

Le voci da a. a f. di questo elenco sono considerate essenziali per qualunque tipo di lancio.

 

Di conseguenza, qualunque lancio che non soddisfi una di queste voci essenziali non potrà avvalersi della denominazione lancio B.A.S.E., a prescindere da quello che potrà addurre il soggetto non informato.

 

 

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GUIDA ALLA VALUTAZIONE DI UN SITO B.A.S.E. SECONDO IL GRADO DI DIFFICOLTà

 

 

Al momento di valutare un sito, occorre prendere in considerazione quanto segue:

 

L'uscita.

Si tratta di una piattaforma liscia, oppure richiede un'azione di bilanciamento su di un supporto traballante?

E' possibile effettuare il lancio da fermo, oppure è meglio ricorrere ad un'uscita con rincorsa?

 

La parete.

Quanto è sporgente, ripida, oppure rientrante?

E' richiesto/consigliabile un lancio spinto, o un lancio allineato?

Si consideri quello che accadrà se il paracadute entra a contatto con la parete (per esempio la calotta potrebbe scivolare lungo una parete liscia, ma impigliarsi su una parete irta di sporgenze).

 

Estensioni.

Quanto sarà semplice affrontare un 180 al momento dell'apertura, o un'estensione verso un ostacolo, magari uno sperone di roccia sulla sinistra ad altezza di apertura?

Valutare la difficoltà del sito sulla base di quello che accadrà in caso di 180, e non in base a quanto potrebbe essere semplice in caso di apertura sulla giusta posizione.

 

La zona di atterraggio.

Quanto è ampia, che cosa la circonda, quale tipo di approccio è necessario, quanto è morbido il terreno (sabbia o roccia, ad esempio) e qual è l'angolazione. Ci sono vie d'uscita, nel caso non fosse possibile raggiungere la zona di atterraggio?

 

La valutazione del sito avviene pensando ad un lancio con metodo tradizionale, in condizioni ottimali di vento e con il 100% di visibilità.

 

Sito

Grado

Motivazioni

Sito X

1

Aperto, con assenza di ostacoli. Acqua per l'atterraggio

Sito X

1

Aperto. Gli unici ostacoli sono alberi sulle rive. Tutto il tempo perché un pilota di paracadute con esperienza cambi direzione in caso di estensione a 90 gradi verso gli alberi

Sito X

2

Aperto, con pochi ostacoli su cui abbattersi. Area di atterraggio soffice. Bassa altitudine (180 piedi) che richiede rapido rilascio dei freni e tempo limitato per evitare gli ostacoli, motivo per cui il sito viene valutato con grado 2 anziché 1.

Sito X

3

Grande altezza - possibile troppa distanza dall'oggetto. Gli unici ostacoli sono un pilone e i cavi che lo sostengono. Pascolo sulla zona di atterraggio.

Sito X

3

Alberi di media grandezza che circondano la zona di atterraggio. Necessario abbassarsi o compiere una virata per ridurre l'altezza da un lancio a linea statica.

Sito X

4

Gli unici ostacoli sono un pilone e i cavi che lo sostengono. Pascolo sulla zona di atterraggio.

Sito X

4

Parete rientrante ad altezza di apertura. Lunga discesa con paracadute lungo la scarpata sopra alberi molto alti. Angolo di pascolo come zona di atterraggio, senza alternativa se non ci si dirige verso il pascolo.

Sito X

4

Rientrante. Necessario compiere una virata per ridurre l'altezza da un lancio a linea statica. Necessaria efficienza al momento dell'estensione a causa dell'altezza limitata. Area di atterraggio costituita da ampia piattaforma rocciosa con varie zone di atterraggio alternative.

Sito X

4

Rientrante per un ritardo di 1-3 secondi. Tuttavia, con un ritardo superiore ai 3 secondi e un 180 la parete si presenterà a livello con il punto di uscita. Solo un'unica zona di atterraggio, senza altre vie di uscita. La zona di atterraggio è soffice e sufficientemente ampia, ma disseminata di rocce e posta su un pendio ripido.

Sito X

4

Rupe molto rientrante. Pozza d'acqua di medie dimensioni per l'atterraggio alla base della rupe. Possibile l'approccio allo specchio d'acqua soltanto da due angolazioni.

Sito X

5

Parete verticale liscia. Parcheggio auto come zona di atterraggio, con poche automobili posizionate. Alcuni alberi di piccola taglia e cavi elettrici circondano il parcheggio.

Sito X

5

Leggermente rientrante con parete molto liscia. Ci sono 5 secondi dopo l'apertura per allontanarsi dalla parete opposta, in una gola. Può essere necessario un giro a 180 gradi sotto paracadute nella gola. Buona zona di atterraggio.

Sito X

6

Parete verticale (per i primi 350 piedi). La parete è irregolare e la calotta del paracadute, toccandola, può rimanervi impigliata e chiudersi. Buona zona di atterraggio.

Sito X

7

Parete verticale liscia. Stradina stretta per l'atterraggio, con cavi elettrici o per l'illuminazione stradale su di un lato.

Sito X

8

Sporgenza stretta e rientrante, necessario agire con rapidità nonostante una virata a 140 a destra. Tempo di paracadute sufficiente per l'atterraggio. Pessima zona di atterraggio, con piloni di roccia sul pendio alla base dello strapiombo, e senza zone alternative.

Sito X

9

Parete rientrante. Richiede un buon lancio con una buona traiettoria subterminale. La turbolenza di una cascata può causare delle virate. Ampia zona di atterraggio su specchio d’acqua alla base della parete rocciosa.

Sito X

10

Parete rientrante. Richiede un buon lancio con una buona traiettoria subterminale. La zona di atterraggio è buona, con ampie formazioni rocciose più in basso, che possono fungere da zona di atterraggio alternativa (se si scende troppo).

Sito X

10

Parete verticale. Altezza sufficiente per disporsi per l'atterraggio. Zona di atterraggio molto ridotta e circondata da alberi, che interferiscono con la traiettoria di approccio. La zona di atterraggio è piccola, scoscesa, e formata da rocce grandi e irregolari. Necessario approccio di precisione con frenata massima.

Sito X

12

Parete rientrante. Richiede un'uscita in corsa per evitare le protuberanze della parete. Bisogna ritardare per più di 3 secondi al fine di evitare la parte più difficile della parete, dalla quale spuntano diverse cenge rocciose. Pessima zona di atterraggio, con piloni di roccia sul pendio alla base dello strapiombo, e senza zone alternative.

 

 

Requisiti fondamentali dello Skydiving da tenere in considerazione per l'addestramento al B.A.S.E. Jumping

 

 

Gli incidenti più gravi che possono accadere nello sport del B.A.S.E. Jumping danneggiano la già esigua credibilità di questo sport e non fanno che rendere più difficile l'accesso ai siti per coloro che lo praticano, dati i divieti posti dalle autorità preposte. Inoltre, ogni volta che i media portano alla ribalta episodi negativi, le probabilità che i legislatori impongano pene più severe o addirittura promulghino nuove leggi volte a impedire la pratica di questo sport, aumentano sensibilmente.

 

Chiunque si accosti al B.A.S.E. Jumping è esposto al rischio di farsi male, in quanto la fase di apprendimento avviene in un ambiente irto di difficoltà, in cui ogni errore può risultare fatale.

 

Molte delle conoscenze e capacità necessarie per praticare il B.A.S.E. Jumping sono mutuate dallo skydiving. Pertanto chi desidera accostarsi al B.A.S.E. Jumping dovrebbe prima acquisire un buon livello di abilità nello skydiving. Tra l'altro, è preferibile riportare delle lesioni nel corso dell'apprendimento dello skydiving piuttosto che in quello del B.A.S.E. Jumping.

 

Si raccomanda a tutti gli istruttori B.A.S.E. di valutare attentamente i potenziali allievi in base ai criteri più avanti illustrati. Se il potenziale allievo non fa in modo di soddisfare tali criteri, allora bisognerebbe riflettere attentamente sul suo impegno e sulla sua idoneità a praticare questo sport. Parimenti, se l'istruttore non prende attentamente in considerazione i requisiti fondamentali necessari, allora anche il suo impegno e dedizione nei confronti di questo sport dovrebbero essere messi in dubbio.

 

Requisiti fondamentali per lo skydiving:

Aver effettuato un minimo di 150 lanci con il paracadute (senza alcuna eccezione).

Aver effettuato 30 lanci con paracadute F111 a 7 celle, con ampiezza di 220 piedi quadrati o superiore. (Il paracadute F111 a 7 celle vola, veleggia e atterra in modo molto diverso da uno ZP a 9 celle).

Aver effettuato 15 lanci consecutivi a 7 celle con atterraggio entro i 3 metri dal bersaglio (la precisione è d'obbligo dato che molto spesso le zone di atterraggio per il B.A.S.E. sono di dimensioni limitate).

Dimostrare di saper effettuare una varietà di approcci (gli alberi e le superfici rocciose che circondano la zona di atterraggio costituiscono spesso gli elementi che condizionano il tipo di approccio necessario per l'atterraggio):

- approccio di tipo full drive

- approccio di tipo a gancio

- approccio di tipo mezza frenata

- approccio di precisione con frenata intensa

Dimostrare di essere in grado di saper far ruotare un paracadute immediatamente dopo la sua apertura per mezzo delle bretelle posteriori (indispensabile per evitare di impattare sull'oggetto)

Aver effettuato 3 lanci notturni, 1 dei quali con paracadute F111 a 7 celle con ampiezza di 220 piedi quadrati o superiore (spesso i lanci B.A.S.E. vengono eseguiti di notte, con zone di atterraggio ristrette e non illuminate).

Aver effettuato 5 lanci C.R.W. (il C.R.W. serve ad imparare come governare il paracadute aperto utilizzando non solo i freni, il che si rende necessario in caso di slancio iniziale da una parete.

Avere il brevetto B di ripiegatura ed essere capaci di eseguire una ripiegatura piatta; un brevetto A di ripiegatura sarebbe preferibile (la conoscenza di base dell'equipaggiamento e la ripiegatura di precisione sono elementi fondamentali nel BASE).

Avere le referenze da parte di un Basejumper B.A.S.E. già esperto (con più di 150 lanci B.A.S.E. all'attivo).

 

L'allievo che soddisfa tutti questi requisiti vede sensibilmente ridotte le possibilità di farsi male con il paracadute. Le sue più approfondite competenze gli consentiranno inoltre di concentrarsi con maggiore attenzione sulla caduta libera e sull’apertura del paracadute al momento di effettuare un lancio B.A.S.E.

 

Nota: il soddisfacimento di questi requisiti non implica automaticamente l'ammissione ad effettuare lanci nell'ambito del B.A.S.E. jumping. Si tratta soltanto della prima fase.

 

 

Moduli per il Corso di B.A.S.E. Jumping

 

 

a. Analisi del Sito

b. Osservazione delle condizioni Meteorologiche

c. Norme di Comportamento e di Etica

d. La Legge

e. Le Tecniche di Ripiegamento

f. Meccanica e Tecniche di Uscita/Lancio

g. Tecniche di Apertura del Paracadute

h. Lancio Senza Cursore

i. Controllo del Paracadute durante il Volo

j. Controllo del Paracadute durante l'Atterraggio

k. Prevenzione degli Inconvenienti Meccanici

l. Modifiche alla Traiettoria

m. Manovre di Emergenza

 

 

 

 

Schema di valutazione del sito per il B.A.S.E. Jumping

 

Informazioni sul sito

Nome:

 

Visionato da:

 

Data della pubblicazione:

 

Luogo:

 

Città/porticciolo più vicino:

 

Struttura Medica più vicina:

 

Stagione di lancio:

 

Referente per il sito:

 

Requisiti per l'autorizzazione:

 

Livello del Brevetto:

 

Valutazioni Globali

 

Approccio/Ritirata:

 

Uscita/percorso aereo:

 

Discesa paracadute/Atterraggio:

 

Misurazioni

Specificare l'unità di misura

Altezza verticale:

 

Altezza dal punto di atterraggio:

 

Altitudine punto di uscita (s.l.m.):

 

Altitudine di atterraggio (s.l.m.):

 

Caduta libera consigliata

 

Cursore verso l'alto (rete):

 

Cursore verso il basso:

 

Tempo Medio Paracadute

 

Cursore verso l'alto (rete):

 

Cursore verso il basso:

 

Condizioni

 

Approccio:

 

Punto di uscita:

 

Percorso aereo:

 

Atterraggio:

 

Ritirata:

 

Attrezzatura

 

Consigliata:

 

Sconsigliata:

 

Strumenti tecnici/di supporto:

 

Tecniche

 

Uscita:

 

Caduta libera:

 

Apertura paracadute:

 

Guasti:

 

Atterraggio su terreno:

 

Atterraggio nell'acqua:

 

Atterraggio su altro:

 

Pericoli specifici connessi al sito

 

Vento:

 

Fulmini:

 

Neve:

 

Pioggia:

 

Altro:

 

Problematiche relative alla tutela dell'ambiente/ natura:

 

Problematiche relative all'ambiente umano/ sicurezza delle persone

 

 

 

SCHEMA DI VALUTAZIONE DEL SITO DI LANCIO

 

 

Scala di Difficoltà di un Oggetto

Definizione dei Gradi di Difficoltà

Difficoltà connesse con l'approccio/ritirata

Difficoltà connesse con l'uscita/percorso aereo

Difficoltà connesse con l'atterraggio

Schema della Scala di Difficoltà

 

Schema di Valutazione del Sito di Lancio

 

Scala di Valutazione dell'Oggetto

 

Vi sono diversi motivi che rendono necessaria una classificazione degli oggetti (con questo termine si intendono le strutture naturali o artificiali da cui avviene il lancio) per il Cliff Jumping, il primo dei quali è quello di determinarne il grado di difficoltà. Questo porrebbe come vincolo il fatto che soltanto chi pratica il Cliff Jumping o lancio dalle rocce può cimentarsi in un lancio da un certo oggetto. Il sistema di valutazione si basa su tre aree di difficoltà: approccio/ritirata, uscita/percorso aereo e atterraggio.

 

Questa valutazione non viene fatta nell'intento di impedire ai Basejumpers di avvicinare i propri obiettivi; piuttosto, ci si augura che essa possa far sentire il Basejumper più preparato al salto, sia dal punto di vista fisico che mentale. Conoscere bene le difficoltà che si stanno per affrontare prima di iniziare una sessione di lancio significa avere maggiori probabilità di successo. Ma anche la capacità di rinunciare, a causa di una scarsa confidenza con l'oggetto o della consapevolezza dei propri limiti, è da considerarsi un atteggiamento positivo.

 

Definizione dei Gradi di un Oggetto

 

Difficoltà nell'approccio/ritirata

 

Alcuni oggetti possono comportare un approccio molto difficile, sia per quanto riguarda il raggiungimento del punto di uscita che l'abbandono della zona di atterraggio. Infatti in alcuni casi possono essere necessarie camminate molto lunghe e su terreni insidiosi, con condizioni meteorologiche incerte. La definizione del grado tiene quindi conto anche delle difficoltà connesse con l'uscita dalle zone di atterraggio dall'oggetto.

 

Esempi del livello di difficoltà:

Grado 1 - Salire fino al punto di uscita, e scendere fino al punto di atterraggio; Bridge Day

Grado 10 - Sei e più ore di camminata fino al punto di uscita, e 5 ore per tornare indietro; Isola di Baffin

 

Difficoltà nell'uscita/percorso aereo

 

Il lancio di per sé può porre tutta una serie di problemi, tra i quali l'esistenza di punti di uscita ostruiti o di oggetti vicino ai quali si passa nella fase di caduta libera, e che devono essere assolutamente evitati.

 

Esempi del livello di difficoltà:

Uscita Grado 1 - Punto di uscita ampio e pianeggiante: Piattaforma Bridge Day.

Percorso aereo Grado 1 - Oggetto con possibilità minima di essere colpito: il Ponte di Bridge Day

Uscita Grado 10 - tavola con ampiezza 5 pollici e lunghezza 12 pollici, con schiena appoggiata ad una parete di 6 piedi: Oceano Giallo in Svizzera

Percorso aereo Grado 10 - Oggetto che richiede un'uscita perfetta al 100% per poter manovrare correttamente aggirando gli ostacoli durante la fase di caduta libera. La Parete dei Troll in Norvegia.

 

Difficoltà nell'atterraggio

 

Si tratta di difficoltà correlate alle diverse condizioni in cui può avvenire un atterraggio nel corso del Cliff Jumping. Queste difficoltà tengono conto anche dell'altitudine della zona di atterraggio.

 

Esempi del livello di difficoltà:

Grado 1 - Prato erboso molto ampio, circa 100’ piedi s.l.m.

Grado 10 - zona di atterraggio 5' per 5' su pendio senza "vie di fuga"

 

Schema delle Difficoltà presentate dall'Oggetto

 

Diamo di seguito una descrizione delle linee guida per la definizione della Categoria degli Oggetti

 

Difficoltà

Descrizione

Approccio e ritirata

Alcuni oggetti possono richiedere un approccio molto difficile, sia per quanto riguarda il raggiungimento del punto di uscita che l'abbandono della zona di atterraggio. Infatti in alcuni casi possono essere necessarie camminate molto lunghe e su terreni insidiosi, con condizioni meteorologiche incerte. La definizione del grado tiene conto anche delle difficoltà connesse con l'uscita dalle zone di atterraggio dall'oggetto.

Uscita/Percorso aereo

Talvolta il punto di uscita può presentarsi molto difficile e pericoloso. In alcuni casi è necessario attrezzare adeguatamente la piattaforma, in altri si rendono necessari interventi di stabilizzazione. Inoltre gli oggetti presentano conformazioni del terreno diverse tra di loro, con presenza di rocce friabili, arenaria, ed altre ancora.

Le difficoltà connesse con il percorso aereo includono la presenza di oggetti contro i quali vi potrebbe essere impatto durante la caduta libera o dopo l'apertura del paracadute. Questa classificazione tiene conto anche dell'altitudine dell'oggetto, e quindi di una roccia sporgente o di uno sperone che devono essere evitati per raggiungere la zona di atterraggio.

Atterraggio

Le difficoltà connesse con questa fase consistono nelle diverse condizioni del punto di atterraggio. Esse inoltre tengono conto dell'altitudine a cui è posta la zona di atterraggio.

Quelle indicate sono linee guida di riferimento.